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Archivio Categoria: Padova della Libertà

 

Premessa

  “Padova della Libertà con Rocco Bordin” è un’associazione politico culturale, nasce nel Novembre del 2009, sostiene dichiaratamente il Popolo della libertà, cerca di riaffermare nel territorio un nuovo ed efficiente rapporto del partito con la gente, criticando in modo aperto certe scelte calate dall’alto e non condivise con gli elettori nel territorio. La nostra associazione propone un sistema di scelta e di ricambio della classe dirigente dal basso, basata sulle primarie. Noi crediamo che in politica sia il consenso l’elemento per la scelta della nuova classe dirigente. Padova della Libertà si sviluppa soprattutto nella città di Padova e parte dall’ottimo risultato elettorale di Rocco Bordin, primo degli eletti nel centro destra in Consiglio Comunale a Padova con più di 1100 preferenze personali. Dopo un anno dalla sua nascita, “Padova della Libertà con Rocco Bordin” conta 3.000 iscritti solo nella città e si sta allargando significativamente anche negli altri comuni della provincia. L’associazione si pone l’obiettivo di sollevare delle problematiche in tutto il territorio padovano e predisporre le soluzioni condividendo il percorso con la gente, attraverso le molte assemblee ed i banchetti nelle piazze della nostra città. Per approfondire le molte riunioni ed i temi sollevati in questo anno di lavoro, su ROCCOBORDIN.it che è il nostro sito ufficiale, è possibile trovare anche la Carta dei valori dell’associazione.

Il Consiglio  Comunale non è più il luogo della discussione, oggi dobbiamo dibattere nelle  piazze in mezzo alla gente

La nostra associazione parte  dalla convinzione che oggi il Consiglio Comunale non è più il luogo nel quale  si dibatte, approfondendo i problemi  della  città, tanto meno il luogo dove si prendono le decisioni. Questo perché la  sinistra non permette che il Consiglio Comunale affronti i veri problemi, ma  gestisce le sedute del Consiglio ancorandole alle delibere di Giunta e  aggiungendo delle mozioni che, nella stragrande maggioranza dei casi, non sono  direttamente pertinenti con Padova e non incidono nella soluzione dei problemi  della nostra città. Le sedute delle commissioni consiliari poi, sono convocate  in orari che sono impossibili per chi lavora. La politica del Consiglio è  completamente supina alla volontà del Sindaco che prende le decisioni  importanti in Giunta e le ratifica in Consiglio senza trasparenza  d’informazione. La maggioranza, infatti, non è incline alla discussione, ma si  limita a fare il cane da guardia di Zanonato. I consiglieri della sinistra sono  spesso assenti ai Consigli, tanto che il problema della mancanza del numero  legale è un fatto costante dal 2009 ad oggi. Tutto ciò rende indispensabile  trasferire il luogo della discussione e del dibattito da quello istituzionale  del consiglio alla piazza. Questo è esattamente quello che si propone la nostra  associazione, ovvero: proporre una serie di tematiche fondamentali per lo  sviluppo della nostra città, non al Consiglio, cosa assolutamente inutile, ma  alla gente nelle piazze della nostra città, verificando in modo preciso e non  strumentale i pareri dei cittadini rispetto ai temi più importanti e provando a  proporre in modo responsabile delle soluzioni.

Perchè oggi  parliamo del tema della sicurezza

 Abbiamo individuato nella  sicurezza il tema più sentito dai nostri cittadini, il vero problema che il  Consiglio si guarda bene dall’affrontare e proprio da qui iniziamo la nostra  azione. Padova è una città insicura, a differenza di altre città venete che non  risentono di questo problema o ne risentono molto meno. Non lo affermiamo solo  noi , questa è la sensazione della maggioranza dei cittadini e questa è la  verifica che ci apprestiamo a fare con un sondaggio che abbiamo intenzione di  proporre alla cittadinanza attraverso i banchetti che allestiremo nelle  prossime settimane nelle piazze della città a partire da sabato 30 novembre e  nei mesi seguenti. Tutto ciò sarà seguito da una petizione che chiede conto al  Sindaco di una serie di attività amministrative che non ha applicato nel  territorio per fare fronte all’evidente problema della sicurezza. Vogliamo  perciò essere assolutamente propositivi in questa nostra azione a stretto  contatto con il territorio e la gente. Noi riteniamo che tutto il Veneto  risenta in egual modo del fenomeno dell’immigrazione clandestina e anche  l’apporto delle forze dell’ordine sia egualmente lodevole in questo territorio,  ma a Padova non ci sono provvedimenti amministrativi che in altre città fanno  invece la differenza.  Il contenuto della  petizione parte dal nostro modo di sentire ma potrà cambiare sulla base delle  dirette richieste dei cittadini padovani.

Zanonato non affronta il problema minimizzandolo

Crediamo che Zanonato non abbia  una sua linea amministrativa rispetto al problema dell’ordine pubblico, della  sicurezza dei cittadini e del decoro in città che, ripetiamo, è il primo  problema a Padova. Egli si limita a denunciare che il problema riguarda le  forze dell’ordine e non utilizza quelle che sono invece delle preziose  opportunità amministrative altrettanto importanti nella soluzione di questo  problema. Noi riteniamo che l’atteggiamento di questa sinistra che minimizza il  problema, asserendo che la nostra città è sicura, sia l’errore di partenza,  poiché è nell’ammissione del problema il primo passo per la sua risoluzione.

Cosa faremo nelle piazze della nostra città i prossimi sabati e domeniche

Faremo dei banchetti che hanno un duplice scopo, il primo quello di presentare alla gente un questionario attraverso il quale verificare la reale sicurezza percepita dalla popolazione, ma anche capire meglio i contorni del problema. Inoltre proporremo la firma di una petizione al Sindaco che indichi delle soluzioni concrete.

Questionario: le dieci domande sulla sicurezza

  • si sente sicuro  vivendo o lavorando a Padova ?
  • in che orari si sente più a disagio ?
  • in che luoghi della città ?
  • il problema riguarda più la periferia o il centro ?
  • ritiene che l’amministrazione Comunale stia facendo abbastanza per risolvere il problema della sicurezza e del decoro urbano ?
  • che cosa si aspetterebbe che il  Comune facesse in più che non fa ?
  • la sicurezza a Padova è minacciata da problemi legati alla prostituzione, droga, immigrazione clandestina ?
  • il problema della criminalità era così importante anche anni fa ?
  • ritiene importante il corpo della polizia municipale nella risoluzione del problema ?
  • ritiene che il problema di via Anelli sia stato risolto?

 

Alcune proposte operative per risolvere il problema, non applicate dall’Amministrazione Comunale

  • La storia della nostra città è fortemente influenzata dalla sua geografia, serve cominciare una seria riqualificazione urbana delle prime periferie a partire dall’Arcella e Guizza, il problema della sicurezza va di pari passo con quello del decoro nella nostra città, non possiamo più accettare situazioni abitative di forte degrado, o intere zone della città abbandonate  a sé stesse, che inevitabilmente si prestano prima alla mancanza di decoro, poi al crimine, non c’è altra soluzione praticabile che quella di abbattere e riqualificare secondo un’altra mentalità più a misura dei cittadini e della loro vivibilità.
  • Riorganizzazione del corpo di polizia municipale privilegiando l’impiego attivo dei vigili urbani nelle strade della nostra città, sono troppi i vigili che vengono usati dal comune come impiegati, l’indispensabile lavoro del vigile deve avere una funzione diversa dall’impiegato comunale o dal postino
  • Istituzione dei famosi vigili di quartiere: almeno 15 vigili dislocati in ogni quartiere della città. Se sono in numero inferiore non si percepiscono. Tra turni e malattie, infatti, Padova, soprattutto nella sua periferia, non ha una presenza visibile di vigili
  • Rimettere in piedi l’unità speciale di polizia municipale (Squadra di Interventi Speciali) dotata di unità cinofila e personale specializzato nel contrasto attivo alla criminalità
  • Costruzione nel territorio cittadino di presidi multi forza, a partire dalle zone a rischio della città, con presenza attiva di carabinieri, polizia e vigili urbani integrati tra di loro, con evidente funzione di deterrente oltre che di presidio attivo  nel territorio
  • Controlli più mirati da parte della polizia municipale alle serate dello spritz, per ottenere il giusto rispetto che eviti le continue intemperanze dei centri sociali. Abbiamo un regolamento della polizia municipale molto efficiente da questo punto di vista, basta applicarlo.
  • Controlli più frequenti e rigidi nei campi nomadi della città che non sono vigilati a sufficienza e rischiano di diventare zone a grande pericolo sanitario e criminale, sgombero delle aree che mancano delle caratteristiche di legge come ha fatto il sindaco di S. Angelo di Piove di Sacco
  • Sistema di illuminazione pubblica e manutenzione del verde più accurati ed efficienti, le zone poco illuminate e meno manutenute si prestano troppo spesso nella nostra città allo spaccio di droga
  • Più facilitazioni economiche e detrazioni fiscali per coloro che vogliono creare  un’attività commerciale nei luoghi critici della nostra città: le zone meno frequentate anche in centro storico sono terreno fertile per la criminalità ed il degrado
  • Rispetto al fenomeno della prostituzione, dopo il millantato successo dell’ordinanza del sindaco che prevede la multa ai clienti delle lucciole che ha ottenuto risultati risibili, si suggerisce l’azione sanzionatoria del comune di Milano che ha conseguito dei risultati estremamente significativi applicando la multa anche alle prostitute per: intralcio al traffico con conseguente pericolo per l’incolumità pubblica e sicurezza urbana alla viabilità, disturbo alla quiete pubblica, offesa al comune senso del pudore, illecita occupazione del suolo pubblico, degrado igienico e urbano con grave pericolo per la salute pubblica con multe sino a Euro 500 (con riferimento al decreto ministeriale 5 agosto 2008)
  • Rifiuto categorico di accettare giustificazioni come “lo stato non mi concede soldi a sufficienza”: non è vero!, buona parte dei soldi ci sono, sono trasferiti dallo stato e anche dalla regione ma sono usati in modo inopportuno, o per progetti sbagliati.

 

Gli esiti del sondaggio ed il contenuto della petizione saranno pubblicati nel sito ROCCOBORDIN.it

Il presidente
Rocco Bordin