Mi chiamo Rocco Bordin, ho 50 anni, sono sposato con Cecilia, sono padre di due figli, Pietro e Alessandro, e ho un cagnolino, Jimmy. Faccio l’assicuratore e sono da sempre appassionato di politica: mi piace potere essere concretamente utile alla gente!
Ho una certa esperienza come amministratore pubblico: Sono stato Consigliere comunale a Padova, primo degli eletti di tutto il centro destra padovano, sono stato anche Assessore all’Edilizia Pubblica e al Decentramento sempre nel comune di Padova e per il centro destra, poi sono stato nominato Amministratore unico dell’E.S.U., l’azienda regionale per il diritto allo studio, ho fatto parte dell’Anci, ho fondato un’associazione socio culturale “la Via”
Oggi mi presento come candidato Sindaco con “la Padova Libera”, una lista civica slegata da partiti e condizionamenti, che vuole rappresentare il centro destra moderato, innovatore, non Lepenista e non autoritario che a Padova manca.Rocco Bordin
Sosteniamo i principi liberali e democratici che a nostro avviso sono il perno della politica efficace, che porta risultati concreti alla nostra città. I cambiamenti vengono dall’apertura al dialogo, dalla mediazione, e da questo modo di intendere l’amministrazione parte” la Padova Libera”. Vogliamo opporci alla visione statalista di certe sinistre, ma anche agli estremismi e agli autoritarismi dei Sindaci Podestà: solo così sarà possibile far diventare Padova una vera capitale europea. Proponiamo una Padova Libera di crescere, in cui la famiglia sia il perno di un sistema sociale che punta sulle persone.
Non a caso i grossi progetti realizzati per la nostra città sono stati pensati e finanziati negli anni passati da amministrazioni liberali e democratiche molto lontane dalla insensibilità della sinistra e dall’inerzia della Lega.
Pensate all’entrata della città: con lo svincolo di Padova est, ribattezzato il Ponte Darwin, al tram SIR 1 e ad un certo modo di fare cultura di qualità, come per esempio è stata la creazione del Centro San Gaetano. Questa è la politica che vogliamo e che fa bene alla nostra città!
Proprio da questo modo di intendere la politica e l’amministrazione vogliamo ripartire con “La Padova Libera”.
La nostra città deve diventare una capitale europea e concorrere con città come Lione, Monaco Bristol, deve far tornare le grandi imprese nel suo tessuto economico, deve essere innovativa grazie alla nostra università. Non possiamo più aspettare, Padova deve essere libera di crescere!
Ecco perché vogliamo costruire una Padova diversa con i cittadini, anche quelli che non hanno mai fatto politica, ma che vogliono impegnarsi in un cantiere civico e popolare che si concentri sui fatti e non sull’ideologia, sganciato dai diktat del partitismo nazionale, che più volte ha sacrificato i temi locali agli interessi politici di parte. Questa è la Padova Libera.
Tutti assieme dobbiamo affrontare problematiche importanti come la sicurezza, la mancanza di lavoro, il dissesto idrogeologico, la povertà, per Padova e riportarla al suo splendore con concretezza. Oggi Padova, data anche l’inerzia dell’ultima amministrazione, tutta proclami e niente fatti, rischia di assomigliare più a Rovigo che a Verona.
Nella Padova Libera si possono ritrovare tutti quei cittadini che vogliono ancora credere in un certo modo di fare politica. Cittadini che pensano che si possa costruire un centro destra innovatore, diverso da quello proposto dalla lega populista del 15% delle tasse e dall’uscita dall’Europa, che qui in città è rappresentata dall’ex sindaco podestà Bitonci. L’ex sindaco infatti non ha l’esclusiva del centro destra, noi ne vogliamo disegnare un altro meno estremista e meno autoritario, ma più autorevole e concreto nei fatti.
Allora voglio invitare tutti i moderati e i centristi che una volta votavano Forza Italia a fare un esame di coscienza sugli errori di quel partito, per non ritrovarsi nel prossimo futuro in un luogo politico dove ha spazio solo la destra estrema Lepenista e manca completamente l’apporto dei moderati, che non hanno più casa lì. Dentro la Padova Libera chiamo a raccolta anche quei leghisti che non si ritrovano nel Salvini populista, quelli per capirsi dell’autonomia federale che oggi vedono il loro partito andare altrove, dietro altre logiche nazionaliste obsolete. Ma in genere mi rivolgo a tutti i cittadini perché questo è un progetto innovatore che tende a creare una squadra in cui tutti collaborino accettando le differenze e sviluppando un nuovo progetto per Padova, con il coraggio che deve avere la politica valida ed efficace e non di parte.
Finalmente la città avrà la sua giusta promozione invece di essere protagonista solo di dispute continue.
Ho scelto il giallo come colore della nostra lista, perché il giallo è sinonimo di libertà e di coerenza, quella che abbiamo tutti noi nel pretendere un centro destra non più servo della Lega. Il mio proposito è quello di creare un laboratorio politico di innovazione alternativo alla sinistra e alla destra autoritaria dell’uomo solo al comando. Dobbiamo ritrovare a Padova quella sintonia tra le istituzioni per il bene di Padova e non del politico nazionale di turno.
Il tema della sicurezza è decisamente il tema più sentito dai padovani. A Padova c’è un grande senso di insicurezza, c’è paura di furti, scippi e rapine in città anche se le forze dell’ordine ci sono e lavorano alacremente. Sulla sicurezza sono importanti anche conseguenti politiche abitative, di accoglienza, educative, urbanistiche e sociali. Serve dare un esempio da seguire attraverso l’applicazione delle leggi ed i regolamenti della polizia municipale che devono essere migliorati per diventare un codice positivo da seguire per ripristinare quella sicurezza che a Padova manca da anni.
Una cosa importante è poi dotarsi di un piano di riqualificazione di tutte le aree a rischio degrado organizzando il decoro attraverso il recupero sociale e a volte ristrutturando una realtà più degna di una città importante come Padova.
Un recente decreto ministeriale introduce maggiori poteri di ordinanza ai sindaci in tema di sicurezza delle città. Tra questi spicca la facoltà del sindaco di adottare ordinanze dirette a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana.
Per questo non esiterò a disporre limitazioni in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche nei luoghi comunitari che recano danno all’immagine di Padova e nei quali si disturba la quiete pubblica.
Non mancheranno le multe per chi non rispetta i divieti e le regole e nel caso anche la possibilità di obbligare chi sporca a ripulire così come prevede lo stesso decreto ministeriale.
Se necessario utilizzeremo anche il cosiddetto Daspo urbano ossia l’allontanamento fino a 12 mesi per chi si è ripetutamente reso protagonista di lesioni al decoro urbano.
Sempre in linea con il decreto andremo a creare il Comitato metropolitano della città, co-presieduto dal prefetto, che svolgerà attività di analisi sulla sicurezza urbana nel territorio di riferimento. A questo comitato potranno partecipare anche i privati che possano concorrere, anche finanziariamente, all’attuazione delle politiche integrate di sicurezza urbana.
Dobbiamo avere più agenti nelle strade delegando ai dipendenti civili, che non fanno parte del corpo di polizia municipale, i compiti di disbrigo delle pratiche d’ufficio, dobbiamo incrementare l’orario di servizio dei vigili, passando il controllo delle soste agli ausiliari del traffico. Rivedremo l’orario per prolungarlo negli orari serali.
Dobbiamo aumentare non solo la sicurezza reale ma anche la sicurezza percepita dai cittadini che si sentono soli e in balia della malavita e della microcriminalità.
Per questo vogliamo far operare in città e nei quartieri squadre interforze (polizia, carabinieri, esercito, polizia municipale) con presidi fissi nelle zone più a rischio come l’Arcella, la Stazione. Accanto alle squadre interforze bisogna mettere nelle strade anche squadre speciali dei vigili per il presidio notturno e utilizzare anche i cinofili.
Per dare sicurezza diffusa sarà importante per ogni zona avere un vigile di quartiere che diventi un punto di riferimento per la cittadinanza, e che possa raccogliere segnalazioni e ottenere informazioni. Valorizzeremo i poliziotti municipali in congedo ed istituiremo nuovi corpi speciali per sorvegliare il territorio.
A tutte le forze in campo deve essere fatta un’apposita e coordinata formazione, corsi di aggiornamento per accrescere competenze e capacità.
Quello che proponiamo è un’interazione e un coordinamento degli sforzi e azioni in materia di sicurezza per razionalizzare il controllo sul territorio, andando ad integrare l’attività di polizia, carabinieri, finanzieri con un controllo tempestivo e “di casa” dei cittadini.
La formula vincente per noi è quella già sperimentata in molte città del controllo di vicinato, una metodologia importata dagli Stati Uniti che punta sulla responsabilità dei cittadini stessi che in prima persona possono avvisare, se necessario, le forze dell’ordine osservando movimenti o persone sospette nelle vicinanze della propria casa.
Ogni zona o quartiere si deve organizzare, incaricare un responsabile per zona, che avrà il compito di pianificare i controlli anche attraverso un sistema di messaggistica (sms, WhatsApp e mail) e che potrà a suo volta chiamare le forze dell’ordine se necessario. Non la sicurezza fai da te quindi, ma un sistema coordinato e di difesa passiva, che mette al centro il cittadino, che può concorrere con le forze dell’ordine alla sicurezza del proprio territorio
Naturalmente oltre agli occhi dei cittadini e delle forze dell’ordine vogliamo puntare su una razionalizzazione e un aumento del numero delle telecamere presenti e attive sul territorio, soprattutto nelle zone più difficili collegate ad una centrale operativa. Il sistema di telecamere dovrà essere effettivamente collegato con la Questura o la Polizia Municipale per un pronto intervento o per possibili indagini. Abbiamo visto come in molti eventi di cronaca si riesce a risalire agli autori proprio grazie alle telecamere che possono diventare anche un deterrente per chi delinque. Naturalmente verrà potenziata anche l’illuminazione nei quartieri, in centro e lungo gli argini, proprio perché pensiamo che la luce dissuada i malintenzionati, con lampadine a risparmio energetico.
Come richiesto da tempo, quando ero Amministratore Unico dell’Esu, vogliamo far rinascere l’area di via Anelli con la realizzazione qui del Campus universitario, attraverso i fondi della cassa depositi e prestiti nazionali.
Sono trascorsi ormai 10 anni dallo sgombero e dalla chiusura del Residence Serenissima, sei palazzine per 300 mini appartamenti che si sono riempiti nel tempo di drogati, prostitute, clandestini e balordi ad oggi, l’ex quartiere ghetto della Stanga è terra di nessuno, le finestre e le porte sono state murate. Qui c’era e c’è l’interesse della Cassa depositi e prestiti nazionale ad investire in un Campus universitario attraverso la realizzazione di una S.t.u., una struttura azionaria che coinvolgerebbe il Comune, l’Ater, la Regione, i privati e l’Esu come gestore. In questo modo si andrebbero a risolvere le controversie con i proprietari di molti appartamenti in via Anelli che si vedrebbero ripagare l’appartamento che oggi non è usufruibile e si risolleverebbe una zona così strategica e vicina ad un’altra perla dell’ateneo padovano, il campus di biomedicina denominato il Fiore di Botta.
Deve essere garantita una qualità buona di vita dal centro ai quartieri periferici.
Per questo è necessario valorizzare così come il centro storico anche i singoli quartieri della città che devono diventare dei piccoli grandi centri a loro volta, caratterizzati con le loro funzioni.
Per questo ogni quartiere dovrà avere una piazza centrale, luoghi di incontro e socialità, organizzati e gestiti in collaborazione con le associazioni del territorio, spazi sanitari adeguati, giardini pubblici, piste ciclabili che colleghino le vie principali in sicurezza.
Vogliamo puntare in particolare sulle piazze verdi, ossia luoghi di incontro, in ogni quartiere dove oltre alla piazza ci sia anche uno spazio verde, un polmone di ossigeno e uno spazio di gioco per i bambini.
Naturalmente vanno potenziate e aiutate le attività commerciali dei singoli quartieri che devono reggere la concorrenza con i grandi centri commerciali differenziando le proposte e offerte, andando a rispondere alle esigenze anche delle fasce deboli, gli anziani che faticano a spostarsi e che hanno bisogno di risposte sotto casa.
Sarà importante, dove non esiste già, creare un servizio di spesa a casa per le persone che hanno difficoltà motorie, facendosi aiutare dal volontariato locale o dal servizio civile.
Vogliamo incentivare anche gli eventi dei singoli quartieri, inserendo gli stessi in un calendario comunale condiviso in collaborazione con le associazioni del posto di carattere sportivo, volontaristico, etc. rendendo protagonisti in particolare i giovani.
Un posto importante avranno le parrocchie alle quali chiederemo di collaborare nell’organizzazione e gestione dei singoli quartieri.
Non a caso è sempre attorno alla chiesa e al parroco che convergono tutte le problematiche dei cittadini ma anche la buona volontà di tanti cittadini che si mettono a disposizione del territorio.
Nello stesso tempo una stretta collaborazione con le parrocchie può aiutare anche i singoli parroci in particolare nelle unità pastorali a razionalizzare il loro difficile compito.
Vogliamo creare delle centralità urbane in ogni quartiere periferico in modo che finisca l’epoca dei quartieri dormitorio, finisca il traffico di attraversamento improprio e ci siano insediamenti consistenti di nuovi servizi e negozi di vicinato con una nuova socialità ed identità.
Nel centro amplificheremo le possibilità turistica, commerciale e culturale. Proteggeremo il decoro installando bagni pubblici sorvegliati ed adeguati ad un centro importante come il nostro. Implementeremo l’abaco dei mercati e dell’illuminazione abbellendo il territorio centrale e strappando alcuni punti alla mancanza di decoro. Riqualificheremo la zona del pp1 e di piazzale boschetti studiando un nuovo progetto con i residenti e le categorie. Servono parcheggi gratuiti e più piste ciclabili rivedendo gli orari delle ztl.
riqualificheremo l’area del Borgo Magno e stazione, e la piazza Azzurri d’Italia vera centralità urbana dell’Arcella e Vigodarzare. Vogliamo combattere l’abusivismo commerciale e lo spaccio di droga favorendo il commercio e la socialità. L’Arcella deve riacquistare zone verdi controllate. Si deve garantire la sicurezza idraulica con interventi di manutenzione sul canale Fossetta.
Il centro ideale potrebbe essere la Caserma Romagnoli riqualificata. Va rivisto il sistema dei parcheggi, vanno promosse nuove forme di partecipazione alla vita del Quartiere, tutelando le associazioni di anziani e di volontariato esistenti. Vanno protetti i nuclei familiari che vivono nelle zone in cui si sono insediati inquilini abusivi, sbandati.
Mancano scuole materne ed asili, in questa parte della città, vanno progettati, finanziati e costruiti.
Padova deve diventare una capitale europea al pari di Lione e Bristol e Monaco. È necessario per questo dare alla città una mobilità e viabilità efficienti che consentano l’inserimento nel tessuto economico e produttivo di grandi imprese che diano lavoro ai nostri cittadini e non solo. Per questo sono necessarie altre due linee di metropolitana di superficie che consentano ai lavoratori di arrivare velocemente dalla stazione alla zona industriale e agli studenti di raggiungere velocemente gli istituti universitari. Padova non può crescere infatti senza una rete del trasporto pubblico razionale ed efficiente. In questi anni è stato perso tempo prezioso e con questo finanziamenti importanti per proseguire le tratte del tram: la linea SIR 2 e SIR 3. La Legge di stabilità 2015 ha infatti dirottato altrove i fondi destinati a suo tempo alla seconda linea del Sir, visto l’immobilità dell’amministrazione. Le due linee di metropolitana di superficie che faremo elettriche o a batteria completeranno un piano della mobilità che è fermo a 5 anni fa.
Naturalmente per far quadrare i conti è necessario adottare una politica di contrasto al fenomeno dell’evasione negli autobus e tram. 2 milioni di euro pesa infatti anno il fenomeno dei cosiddetti portoghesi degli autobus a Padova per Aps Holding. Concorderemo perciò con Aps maggiori controlli e il potenziamento e ammodernamento dei mezzi con soli due ingressi controllati dagli stessi autisti. Chiederemo inoltre un controllo temporaneo da parte delle forze dell’ordine nei mezzi pubblici visti i fenomeni di violenza che si sono verificati ai danni degli autisti ma anche dei passeggeri.
Un ruolo importante avrà il costo del biglietto che dovrà essere razionalizzato in base ai risultati ottenuti.
Il mio impegno va anche alla diminuzione dei costi del biglietto elettronico, strumento a disposizione soprattutto dei più giovani, attraverso singoli contratti stipulati con le maggiori compagnie telefoniche e Aps holding.
Necessaria anche l’implementazione di colonnine alle fermate dove poter acquistare i biglietti cartacei e l’allargamento della vendita dei biglietti anche ad esercenti diversi oltre che ai tabaccai e alle edicole (supermercati, bar etc.)
Favoriremo la nascita di nuovi parcheggi scambiatori con biglietto agevolato per chi parcheggia e prende il mezzo pubblico, con una scontistica particolare per famiglie, studenti e atleti. Nella razionalizzazione delle linee e delle tratte sarà necessario creare un collegamento della città con le terme da valorizzare con accordi specifici, da troppo tempo atteso.
Pensiamo anche ad un piano della mobilità per il turismo e gli eventi, dove troviamo la mappa dei parcheggi con annessi orari dei mezzi pubblici e le coincidenze con una tariffa unica agevolata nel caso degli eventi. Ovviamente vanno ripensati anche i parcheggi scambiatori che si inseriscono in questo piano evitando i fenomeni dei sovrapprezzi per il parcheggio relativamente ad alcuni eventi.
Il sistema ferroviario metropolitano regionale non è stato sfruttato abbastanza per una città così vicina ai binari senza sfruttarli. Si potrebbe usare il treno per gli spostamenti anche dentro il comune, creando nuove fermate a San Bellino, Mortise, Chiesanuova, Mandria e Montà.
L’obbiettivo per una città come la nostra è ottimizzare la viabilità, sviluppo del sistema tramviario e la ridefinizione del sistema degli autobus che miglioreranno progressivamente l’accessibilità e la mobilità.
Dobbiamo rendere l’auto inutile per gli spostamenti in città. La nostra viabilità a raggiera che converge su Padova, sopporta un traffico superiore alla sua portata. È necessario perciò sviluppare un sistema di parcheggi di interscambio radiali. Per attivare un cerchio di parcheggi, il collegamento con la città sarà garantito dalle linee di autobus o di tram. Costruiremo parcheggi adiacenti alle zone pedonali, all’ospedale e alle aree commerciali, anche gratuiti o a prezzi modici. Riteniamo infatti troppo onerosi alcuni parcheggi del centro storico. Salvaguarderemo le attività commerciali durante le manifestazioni. Proveremo a riformulare gli orari di alcune zone a traffico limitato. Daremo forma ad un’unica cabina di regia, insieme con associazioni anche di categoria e di residenti, per l’organizzazione di grandi eventi, in tutti i borghi del centro e nei quartieri.
A Padova devono ritornare le grandi aziende che smuovano l’economia locale e di pari passo l’occupazione come è stato con l’ingresso in Padova del colosso Ikea. In particolare la Zip, la zona industriale di Padova, deve essere “ri-abitata” da nuove imprese che trovano qui lo spazio giusto e i lavoratori necessari con opportune attività di incentivazione.
La Fiera di Padova deve diventare un grande hub per l’innovazione in collaborazione con l’Università, le imprese e le associazioni di categoria. Vogliamo dar vita ad un progetto che valorizzi l’attuale fiera, che essendo interna alla città potrebbe essere “cassa di risonanza” dell’università ed un nuovo “hub europeo dell’innovazione” e della ricerca, in collaborazione con le aziende del territorio. L’obiettivo è rendere la città davvero “smart”, cioè un posto dove la qualità della vita e dei servizi cresce e a costi sostenibili grazie all’innovazione tecnologica. Il nostro ateneo deve essere il motore propulsivo, il fulcro per la nascita di nuove start up innovative che possano fare bene alla città. Vogliamo realizzare un Centro Congressi multifunzionale, adatto anche ad accogliere eventi musicali, che funga quindi anche da Auditorium.
Sul versante delle grandi opere da realizzare entriamo nella questione calda dell’ospedale.
Si è perso troppo tempo e pagine dei quotidiani per parlare del nuovo ospedale. Nel frattempo L’ospedale ha cambiato quattro siti in due anni e siamo all’impasse su Padova Est perché non c’è nessun accordo di programma firmato.
In realtà istituzioni più in alto di noi come la Regione hanno già deciso e il comune non potrà che seguirle ed indicare la via migliore per i padovani.
Bisogna tornare al “nuovo su vecchio” per la cura riqualificando interi moduli oggi operativi.
Dovremmo cercare velocemente un’altra area come per esempio la zona dell’aeroporto o il terreno a fianco del capolinea sud del tram alla Guizza, anche se Padova est è forse preferibile perché già in maggioranza pubblica cioè di proprietà del Comune.
Padova ha una sanità d’eccellenza e non può perdersi ancora dietro bagarre politiche.
Si potrebbe pensare anche a strutture modulari temporanee leggere e di costo inferiore che eventualmente possano essere sostituite o spostate
E ancora bisogna valorizzare l’eccellenza della sanità padovana andando a recuperare assieme al privato fondi per la ricerca.
Noi diciamo sì al potenziamento dello stadio Euganeo e alla realizzazione delle due curve per sostenere la società del Calcio Padova e no ad un nuovo stadio di calcio al Plebiscito. Per motivi di mobilità che manca in quella zona ed economici, sarebbe troppo costoso. È necessario investire sul calcio di casa nostra il Calcio Padova e sulle società sportive del territorio. Naturalmente ci faremo carico di tutte le problematiche relative agli altri impianti sportivi della città andando a confrontarci con i rispettivi dirigenti, compreso lo stadio del Plebiscito che va ristrutturato per il Rugby e le sue strutture limitrofe.
Abbiamo a cuore il benessere ambientale della città. Il nostro obbiettivo è la salute dei cittadini. Il green, il verde infatti non è solo una priorità per le sinistre. Il problema dell’inquinamento riguarda tutti e la città è inquinata da destra a sinistra, dalle auto al riscaldamento. È necessaria una visione d’insieme e una soluzione integrata e razionale anche dell’ambiente a Padova. Questo significa un’implementazione dei trasporti pubblici con mezzi ecologici e di nuova generazione e di un aumento delle corse senza aumenti del corso del biglietto. Serve un ammodernamento dei mezzi pubblici cambiandoli con mezzi elettrici non inquinanti. Verrà attuato un controllo costante sui livelli di pm10 e degli inquinanti e adotteremo un piano integrato e coordinato con la Provincia e la Regione in materia ambientale. Non possiamo guardare solo al nostro orticello infatti quando a pochi km da noi c’è una cappa di inquinanti. Diventa necessaria anche in questo caso una prevenzione primaria che passa anche per le scuole e l’educazione ambientale dei ragazzi, in collaborazione con le scuole e le aziende del settore. Dobbiamo implementare le energie rinnovabili con nuove strumentazioni. Aumenteremo le aree verdi e sistemeremo le esistenti; sostituiremo gli alberi pericolosi con nuovi alberi senza andare ad intaccare il numero dei piantati in città. Come in moltissime altre città italiane ed europee pianteremo un albero per ogni nuovo nato in città, usando come riferimento la Legge 10/2013 che porterebbe a piantare con un ritmo di circa 1.600 alberi l’anno e favorirebbe la creazione di polmoni verdi privati. Ci vuole un regolamento più preciso a difesa del verde urbano, dobbiamo aumentare il verde nelle aree marginali, nelle isole spartitraffico, poi dobbiamo amplificare la creazione di parchi diffusi in tutto il territorio. Nello stesso tempo vogliamo sostenere una politica ambientale nelle scuole in collaborazione con le aziende del settore. Vogliamo favorire lo sviluppo di progetti di economia circolare contribuendo a far crescere la cultura del riutilizzo, del recupero e del riciclo sviluppando buone pratiche. Studieremo l’idraulica della città con un piano apposito per evitare spiacevoli allagamenti nelle stagioni piovose e attueremo una pulizia costante dei tombini. Verrà incrementato il numero di orti urbani che hanno una valenza anche sociale ed economica in particolare per alcuni anziani. Vogliamo valorizzare la Padova città d’acque. Per questo vanno previsti maggiori attacchi fluviali con spazi destinati alla socialità da affidare ad associazioni del territorio. Andremo a razionalizzare e pubblicizzare il bike sharing che verrà esteso anche ai margini della città.
Attueremo una politica di riqualificazione energetica edifici, incentivando i privati ad attuare interventi di recupero e ristrutturazione secondo criteri ecosostenibili con particolare attenzione ad edifici abbandonati o dismessi ed incentivare la manutenzione e la ristrutturazione degli edifici privati, ai fini del decoro urbano e della maggiore efficienza energetica.
Installeremo pannelli solari sugli edifici pubblici facendo accordi con aziende del settore per un risparmio energetico consistente.
Si avverte anche la necessità di riqualificare e rigenerare luoghi e spazi per tenere insieme sviluppo, recupero di aree degradate, bellezza paesaggistica e architettonica, senza nuovo consumo di suolo. Ecco perché intendiamo rigenerare vuoti urbani e aree dismesse, fra cui in particolare le ex-caserme Prandina, Romagnoli, Piave e l’area Boschetti.
Introdurremo una riduzione della Tari per le seconde case frutto di eredità o lascito alle famiglie con reddito o isee basso. introdurremo dei premi fiscali e forme di incentivazione per chi ristruttura in classe energetica alta.
Il nostro fiore all’occhiello in città sarà il progetto della city transport che verrà realizzato attraverso un project financing.
Attualmente all’interno della città transitano autoveicoli obsoleti e rumorosi che riforniscono di merci negozi ed uffici, Inquinamento atmosferico e acustico condizionano pesantemente la vita dei cittadini. Il dissesto stradale e strutturale o casi come la distruzione della “Gatta” di via S. Andrea che i veicoli pesanti ed inquinanti provocano sta diventando un costo non indifferente da sostenere e la sicurezza è messa a dura prova. La risposta può essere quella di rifornire tutte le attività con l’ausilio esclusivo di automezzi ecologici non inquinanti, silenziosi e dotati di avanzati sistemi di sicurezza.
Per ridurre l’inquinamento in città, per razionalizzare e ottimizzare i flussi dei mezzi pensanti e delle merci quindi vogliamo realizzare un Hub nella Fiera di Padova, per una raccolta delle merci. Qui un operatore logistico specializzato provvederebbe ad organizzare in modo capillare la distribuzione dei prodotti. Si vuole dire basta infatti a troppi mezzi che attraversano la città per pochi colli. Bisogna consegnare contemporaneamente differenti tipologie di prodotti grazie all’utilizzo di veicoli specifici e tecnologicamente avanzati con pareti mobili interne al mezzo che possano separare i carichi garantendo il rispetto di temperature di trasporto, conservazione e igiene. Nello stesso tempo verranno individuati e definiti percorsi ottimali con pre-determinazione di tempi e orari. E ancora la città e la ztl verrà divisa in 4/5 settori dove questi camion potranno scaricare le merci che i negozi hanno ordinato. Questi mezzi che saranno appunto ecologici, alimentati elettricamente o ibridi con carburanti verdi avranno l’accesso gratuiti l’accesso alla ztl come ha fatto recentemente Milano nella sua zona C.
Il concetto verrà applicato anche per le automobili. Sconti, agevolazioni nell’ingresso alla città e alla ztl verranno offerti alle auto ibride, ecologiche, a gpl o a metano o a chi applica il car pooling.
Sul sociale vogliamo mettere al centro le esigenze delle famiglie e delle persone in difficoltà. Vogliamo far dimenticare la politica dei tagli al sociale e dare voce e implementare la spesa relativa alle associazioni e realtà del terzo settore che con le parrocchie hanno sostenuto in questi anni le persone e le famiglie in difficoltà. Padova è da sempre la capitale del sociale e del terzo settore. Si ricordano gli anni della più grande Fiera del Terzo Settore Civitas nata e sviluppata proprio a Padova. Quegli anni sono passati ma il terzo settore è rimasto come forza e sostegno alla nostra città, con la carica dei volontari e dell’associazione. Ed è in particolare in questi anni di crisi che si è avvertita in città l’opera silenziosa del mondo del terzo settore. proprio a queste realtà che vogliamo mettere a disposizione mezzi gratuiti come ad esempio l’utilizzo gratuito dei luoghi di ritrovo, l’occupazione gratuita del suolo pubblico, servizi e spazi comunali, fino a giungere all’erogazione di contributi economici se l’azione svolta è riconosciuta di interesse per la comunità.
Vogliamo favorire azioni rivolte a chi proviene da paesi stranieri e già vive stabilmente a Padova del proprio lavoro, in modo da far sì che tali persone si sentano e si impegnino a divenire parte della comunità che li ospita fino a considerare l’Italia come una seconda patria. In particolare vogliamo sostenere le associazioni che operano per l’integrazione di queste persone, a partire dai bambini, con i doposcuola. Un aiuto all’integrazione va dato anche alle donne e mamme immigrate con corsi di lingua ed educazione civica creando un sistema di primalità e di eventuale aiuto nell’accesso ai servizi per le straniere che frequentano i corsi gestiti da associazioni o maestre, professori in pensione che si vogliano mettere a disposizione. Non intendiamo ospitare più extracomunitari di quelli che il nostro tessuto socio economico può ospitare, perché spesso nel nostro territorio arrivano travestiti da profughi clandestini che non hanno nessuna intenzione di rispettare le nostre leggi che sono la prima condizione per restare a Padova. Rispetto a questi ultimi saremo durissimi perché lascino il nostro paese, facendo buon uso delle ultime ordinanze in potere al Sindaco.
La famiglia il nucleo fondante la nostra società, che attende alla formazione e lo sviluppo di relazioni solidali, volontarie e libere. Dobbiamo tutelare la nostra storia, la nostra cultura e garantire un futuro all’umanità.
Promuoveremo manifestazioni ed eventi rivolti alle famiglie, incentiveremo i progetti
Per i giovani vanno potenziati, in ogni quartiere, spazi ludici e di incontro, in collaborazione con parrocchie e associazioni, per un’educazione alla salute e al vivere sano .L’attivazione di una seria prevenzione delle tossicodipendenze e l’inaugurazione di centri d’ascolto con personale qualificato per le problematiche giovanili, in collaborazione con il privato sociale, saranno al primo posto. È importante dare risposta e vicinanza alle persone anziane del nostro territorio che rappresentano una percentuale importante della cittadinanza. la vita frenetica di questi tempi determina un’indifferenza involontaria verso gli altri ed in particolare verso le persone anziane, è quindi necessario predisporre azioni di vicinanza, spazi di socialità, intensificare l’aiuto per il disbrigo della spesa quotidiana, potenziare le iniziative in essere come la telefonata amica e il trasporto sociale gestiti dalle associazioni. Vogliamo creare un albo comunale delle badanti per offrire alle famiglie nominativi e persone controllate, che abbiamo svolto i corsi necessari e con relative referenze, anche attraverso l’aiuto dei privati. Bisogna quindi puntare sulla prevenzione in particolare rispetto ai giovani con attività e programmi specifici nelle scuole su bullismo, dipendenze, rispetto delle donne. In particolare vogliamo incentivare progetti di rispetto delle donne, aiutando i centri anti violenza e le case rifugio per le donne che scappano da violenze domestiche. Per gli adulti in difficoltà e per prevenire i fenomeni del suicidio voglio dare vita ad un servizio di sostegno psicologico online in forma anonima attraverso Padovanet per le fragilità psicologiche degli adulti.
Altro capitolo quello delle solitudini, soprattutto degli anziani. Sono molti gli anziani soli che vivono in città, senza un sostegno della famiglia che magari, nei casi più estremi, ritroviamo nei giornali con il titolo “Ritrovato morto in casa dopo 20 giorni, nessuno se ne era accorto”. Per questo vogliamo stilare una vera e propria “mappa delle solitudini” in città, facendoci aiutare dalle associazioni pubbliche e private che operano nel settore. Una volta mappate le solitudini possiamo adottare un piano e una strategia di aiuto, di ascolto e di conforto attivo a queste persone attivando le forze pubbliche e private. Attenzione alle famiglie monogenitoriali causa separazione e divorzi con sostegno economico o scontistica particolare nei negozi e coinvolgimento in attività di socializzazione. Prevediamo anche un sostegno psicologico ai coniugi in separazione o separati con uno sportello dedicato in collaborazione con le associazioni del territorio
Negli ultimi anni la Chiesa con le parrocchie e le associazioni laicali, hanno sopperito in molti casi alle mancanze di fondi dell’ente pubblico, soprattutto per le persone e le famiglie in difficoltà. A loro va un grosso ringraziamento e un sostegno di qui al futuro in termini di collaborazione. È attorno alla chiesa, alla parrocchia che convergono le persone, le famiglie, i problemi ma anche le potenzialità di un territorio, Per questo vogliamo creare come amministrazione un filo diretto con la diocesi e le parrocchie, andando a creare delle sinergie, eventi e progetti che mettano al centro la persona. La diocesi deve diventare partner dell’amministrazione anche nelle scelte decisive per la cittadinanza.
Un’attenzione particolare la vogliamo mettere nell’edilizia e sicurezza scolastica con investimenti per migliorare Asili e Nidi, scuole elementari e palestre. Vogliamo strutture accoglienti e in regola per evitare di correre ai ripari e dover chiudere le scuole per giorni.
Vogliamo aumentare il numero di posti negli asili rivedendo i criteri di accesso alle graduatorie più a favore dei padovani poveri o in difficoltà
Vogliamo sostenere le scuole paritarie che danno risposte all’80% dei bambini dai 3 ai 5 anni in Veneto e che soffrono finanziariamente parlando.
Vogliamo organizzare corsi per tagesmutter (nidi in famiglia) e incentivare la pratica nelle famiglie.
Vogliamo poi dare un volto “family friend” alla città con iniziative specifiche per la famiglia, agevolazioni negli esercizi commerciali e nei ristoranti, spazi per l’allattamento e il cambio dei bambini nelle strutture comunali.
Vogliamo puntare e incentivare la pratica dell’affido e sostenere la natalità attraverso campagne di sensibilizzazione e aiuti anche economici alle famiglie che mettono al mondo figli vista la denatalità crescente (a Padova nascono 200 bambini in meno all’anno rispetto a 10 anni fa)
Vogliamo creare dei punti di ascolto per genitori in ogni quartiere in collaborazione con le associazioni e l’ordine degli psicologi di Padova
Vogliamo istituire dei parcheggi rosa riservati alle mamme in dolce attesa o alle mamme con bambini piccoli.
Per quanto riguarda la disabilità vogliamo favorire l’apertura di nuovi spazi autogestiti da disabili, mantenere e potenziare i centri diurni per la disabilità, dell’assistenza domiciliare.
Vogliamo favorire sia per i disabili che per gli anziani forme di cohousing sociale in spazi appositi
Vogliamo istituire un tavolo permanente con le associazioni di volontariato e con il centro Servizi del volontariato per il contrasto al gioco d’azzardo e provvedere a allontanare dai centri sociali e dalle chiese gli esercizi commerciali che favoriscono il gioco d’azzardo, andando a premiare le strutture che non li utilizzano.
Vogliamo creare e incentivare una rete di recupero di alimenti in scadenza o pasti non consumati da distribuire a chi ne ha bisogno attraverso il privato sociale.
Le case popolari sono per chi ne ha diritto da legge, ma non possono andare solo ad extracomunitari bisognosi con punteggi altissimi nelle graduatorie, per permettere l’assegnazione anche ai padovani bisognosi. Abbiamo una preoccupante emergenza abitativa dovuta alla crisi. Ci sono però in città migliaia di appartamenti sfitti privati e pubblici per i quali è urgente trovare un sistema di utilizzo. È necessaria dunque una mappatura di tutti gli alloggi chiusi o inutilizzati per motivi di inagibilità e ristrutturazioni per affidarli a chi ne ha bisogno istituiremo un tavolo di lavoro permanente con tutte quelle categorie che rivendicano il giusto diritto ad abitare.
Le grandi catene commerciali e gli ipermercati non possono mangiare i piccoli negozi di vicinato quanto mai importanti per la città e i quartieri e soprattutto le fasce deboli della popolazione. Che però devono modificarsi e migliorare il servizio, aiutati anche dal Comune. Per questo vogliamo favorire il commercio di vicinato aiutandolo a differenziarsi e a promuovere iniziative di quartiere in sinergia con gli altri negozi. Offriremo in quest’ottica agevolazioni per negozi che si associno e creano eventi. Vogliamo promuovere una scontistica a rotazione per alcune categorie di negozi con eventi dedicati. Vogliamo implementare i servizi di spesa online e porta a porta in collaborazione con i negozi di vicinato.
Le piazze in quest’ottica sono il centro del sistema. Per questo vogliamo organizzare eventi nelle piazze dei quartieri per rilanciare le attività.
Questa vocazione commerciale al dettaglio vale soprattutto per il centro città che deve rimanere un luogo di acquisti per i padovani e i turisti, il famoso centro commerciale naturale.
Così come il Salone deve rimanere un fiore all’occhiello della nostra città ma aprendosi ad innovazioni e sperimentazioni come proposto anche da alcuni privati.
Importante offrire nei negozi sia ai padovani che turisti l’utilizzo gratuito del Wi-Fi con spazi per caricare i cellulari.
Vogliamo però limitare il numero di take away o negozi etnici nelle diverse zone per un decoro della città e attuare controlli a questi esercizi commerciali in particolare, nel rispetto delle regole e della concorrenza.
Vogliamo attuare una lotta al commercio abusivo con allontanamento delle persone che delinquono
Aboliremo l’ordinanza dell’orario di chiusura dei locali fino a mezzanotte con un sistema premiale a locali più silenziosi. Non serve chiudere i locali a mezzanotte e poi non saper gestire i ragazzi che rimangono fuori a bere e chiacchierare. Naturalmente istituiremo l’obbligo per gestori di mettere cestini e spazi dove raccogliere bicchieri e immondizie.
Favoriremo l’apertura di negozi temporanei nei negozi sfitti
Padova non deve essere solo calcio. Vogliamo promuovere gli “sport “minori” ma che di minore non hanno nulla come Rugby, pallavolo, atletica, ma anche scherma, tennis, hockey, pattinaggio a Padova abbiamo esempi di assoluta eccellenza nazionale e internazionale, che non sono adeguatamente promossi. Per questo vogliamo valorizzazione le associazioni che operano per l’avviamento allo sport per tutti, compresi disabili e anziani. Vogliamo incentivare lo sport nelle scuole in collaborazione con le associazioni sportive del territorio e dare vita a manifestazioni nelle piazze per insegnare e promuovere lo sport. La passione per lo sport fa muovere tifosi verso la nostra città. Per questo dobbiamo promuovere anche il turismo sportivo incentivando questo tipo di turista a rimanere un giorno in più rispetto alla gara con agevolazioni e promozioni.
Vogliamo dare un sostegno alle società sportive aiutandole nel miglioramento delle strutture sportive e nel marketing, anche attraverso il sito del comune e i social collegati. Vogliamo aiutare gli atleti più meritevoli con una sorta di borsa di studio per lo sport.
Vogliamo promuovere lo sport per tutti anche come medicina preventiva. L’Italia secondo un’indagine OMS –risulta come uno dei paesi più sedentari: il 60% delle persone non fa sport. Non lo fa per la mancanza di strutture sportive adeguate ma anche perché non sensibilizzata e spronata a dovere. Eppure sempre secondo l’OMS, gli anziani dovrebbero praticare almeno 150 minuti di attività fisica al giorno, mentre i bambini almeno 60. Dobbiamo perciò incentivare non solo lo sport strutturato ma anche quello libero.
Per questo oltre al podismo vogliamo dare vita nei parchi anche per momenti di socialità soprattutto per gli anziani, in collaborazione con le società sportive e le palestre del territorio con specifici accordi delle vere e proprie palestra a cielo aperto nei parchi palestre come succede già a Torino. Vanno acquistati dei macchinari ginnici specifici che resistono anche alle intemperie. Nella stagione primaverile ed estiva qui vanno organizzate lezioni e attività ginniche per tutte le età.
Padova è ormai la capitale del running grazie alle numerose gare e iniziative podistiche che vengono organizzare durante l’anno e grazie al richiamo della maratona del Santo, oggi Padova Marathon, e della Corri per Padova che vogliamo incentivare.
Per evitare doppioni e razionalizzare e qualificare gli eventi podistici va creata una rete tra associazioni che si occupano di podismo per organizzare meno eventi ma di richiamo regionale e nazionale.
Vogliamo favorire il podismo e l’attività sportiva all’aria aperta, sinonimo di salute. Questo significa sistemare gli argini e creare percorsi running con cartellonistica apposita anche in città, con maggiore illuminazione e telecamere in questi percorsi anche per una sicurezza degli sportivi.
A Padova manca una cabina di regia per l’organizzazione e la pianificazione degli eventi. Ecco perché nel programma de La Padova Libera abbiamo inserito la creazione di un gruppo di lavoro che controlli, pianifichi e calendarizzi gli eventi di rilievo che succedono a Padova.
L’idea è quella di creare un calendario condiviso e gestito dal comune degli eventi che avvengono a Padova anche per evitare doppioni e per riuscire a razionalizzare gli stessi.
Quante sono le associazioni e le realtà a Padova che organizzano nel proprio orticello degli eventi con minime finanze e possibilità e magari si fanno concorrenza allo stesso giorno e ora?
Serve dunque una cabina di regia che consigli magari a quelle associazioni di differenziare il giorno o il contenuto dell’evento o anche di mettersi assieme, andando ad aiutarle magari ad organizzare l’evento in termini di spazi, di service, di contenuti.
Il tutto ovviamente rintracciabile online attraverso il portale Padovanet.
Sono infatti numerose le iniziative che non ottengono il patrocinio ma che hanno una valenza culturale, storica, artistica e innovativa.
Nel calendario degli eventi vogliamo dare spazio, previa valutazione della qualità e serietà degli organizzatori, anche agli eventi non comunali proprio per offrire ai cittadini la possibilità di scegliere e di godersi la città attraverso gli eventi. Il passo successivo sarà quello di un “event advisor” degli stessi eventi con la possibilità per il cittadino di votare e commentare l’evento in modo da coinvolgere il cittadino nella valutazione
Sul versante della cultura vogliamo riportare le grandi mostre a Padova ma a costi contenuti. Vogliamo affiancare questa attività di alto livello con eventi culturali ed artistici contemporanei e innovatori investendo e coinvolgendo giovani e mondo universitario. Padova deve essere polo attrattivo turistico anche per eventi diversi e di qualità, anche di nicchia. Padova non deve essere solo la città di Giotto o dei Carraresi ma una città attrattiva dal punto di vista culturale ed artistico anche per i tanti eventi di qualità promossi dall’amministrazione comunale.
Fra le risorse esistenti, va valorizzato e potenziato il Centro Culturale San Gaetano, che deve smettere di essere solo un centro di spesa. Attraverso l’ideazione di una Tessera città di Padova, si favoriranno convenzioni con commercianti, albergatori, ristoratori. Va valorizzata la presenza studentesca, creando una politica di prezzi ridotti per tutti gli eventi a cui partecipano.
Il nostro immenso patrimonio artistico e culturale va rivalutato, protetto e mostrato al mondo. La Cappella degli Scrovegni e l’area limitrofa sono a rischio degrado I musei devono essere aperti tutto l’anno con personale preparato e multilingue con un biglietto unico di accesso a tutti i musei aperti in città e scontistica dedicata ai gruppi, alle famiglie e agli studenti. Necessario anche un sistema di prenotazione unico online. Prevediamo anche l’apertura serale dei musei in occasioni specifiche. L’attività museale, gli eventi e la cultura devono essere comunicate bene e in maniera più moderna con uno spazio apposito sia nel sito che sui social, magari anche con campagna sponsorizzate nel caso di eventi di rilievo. In quest’ottica creeremo una sinergia e un piano culturale integrato anche con la zona termale per attrarre i turisti con una scontistica riservata. Nella pianificazione, programmazione e gestione degli eventi vogliamo creare una sinergia pubblico e il privato, evitando doppioni e aiutando gli organizzatori a dare vita ad eventi di rilievo. Necessario per questo creare una regia degli eventi e della gestione delle sale a disposizione. Vogliamo coinvolgere l’Università anche per “acculturare” padovani e turisti creando percorsi e guide specifiche su Padova ma non solo.
Vogliamo proporre i notturni d’arte anche nel periodo invernale magari al tramonto e aumentare il numero di visite guidate anche la domenica pomeriggio. Proporremo l’istituzione di una tessera Padova Cultura sul genere della Carta Venezia con sconti su eventi e mostre Vogliamo regalare cultura in città e nei quartieri incentivando la lettura con l’installazione di piccoli spazi per il book-crossing ossia luoghi dove lasciare e prendere libri come succede in molte città europee. Vogliamo ammodernare le biblioteche di quartiere con creazione di aule studio, postazioni pc e Wi-Fi gratuito. Vogliamo incentivare il mecenatismo per le opere pubbliche e l’ingresso dei privati nella gestione del patrimonio artistico pubblico. Per rivitalizzare i quartieri vogliamo inserire eventi artistici con mostre temporanee. Vogliamo offrire nuove sale prova per la musica giovanile ed organizzare concerti ed esibizioni nei quartieri.
Quasi la metà degli italiani vive ormai con un animale da compagnia. Per questo la nostra politica non può prescindere anche dalla loro presenza. Per questo vogliamo coordinare le nostre azioni a favore degli animali in collaborazione e coordinamento con le associazioni amiche degli animali del territorio,
Vogliamo creare nei parchi zone specifiche e aumentare il numero di cestini e di distributori di palette e sacchetti nei quartieri. Naturalmente verranno applicate sanzioni per padroni che non puliscono gli escrementi.
Vogliamo valorizzazione pet therapy per anziani, minori e disabili nelle scuole, negli ospedali e nelle strutture pubbliche così come andremo a sensibilizzare sull’adozione di animali presenti nei canili.
Vogliamo attuare una politica di sterilizzazione e di profilassi delle colonie feline
Studieremo delle modalità che favoriscano l’apertura h 24 del pronto soccorso del Distretto Veterinario.
Noi vogliamo una Padova pulita, non solo: il costo per il servizio di asporto rifiuti è divenuto insostenibile.
Nuovi sistemi di differenziazione automatica dei rifiuti consentono di separare i prodotti con minor dispendio di risorse e quindi meno spesa per il cittadino, che dovrà solo differenziare fra umido e secco. Valuteremo un piano ad hoc in questo senso.
Uscire dalla crisi economica a Padova è il nostro obbiettivo. Non abbiamo la bacchetta magica. Vi è stato in questo periodo un aumento della popolazione straniera pari a 15.000 unità negli ultimi 10 anni. Vi sono gravi criticità come il crollo dell’occupazione ed una progressiva riduzione dei trasferimenti dello stato a regione e comune. Queste riduzioni deteriorano lo stato sociale dei servizi. Bisogna rimodulare il sistema delle aliquote secondo criteri di salvaguardia delle fasce sociali deboli, incentivare i comportamenti virtuosi nell’ambiente.
Irpef, imu, tasi, tari sono i principali tributi che non vanno amplificati. Si deve procedere prioritariamente però alla lotta all’evasione fiscale. Bisogna dare vita ad un’armonizzazione informatica dei dati socio economici, ci vuole un interscambio di dati tra pubblica amministrazione, l’agenzia del territorio e agenzia delle entrate.
La sfida è la capacità di riscossione dei crediti. I tassi di recupero sono bassi e per migliorare il sistema bisogna avere procedure più efficienti per la riscossione dei debiti, migliorare i dati catastali, creare sinergie efficienti con l’agenzia delle entrate per il recupero dei crediti erariali.
Bisogna favorire la partecipazione democratica dei cittadini alla spesa delle risorse, perciò pensiamo a forme di bilancio partecipato con la cittadinanza.
È fondamentale reperire risorse dalla comunità europea distribuite dalla commissione o dagli stati membri.
Il comune può usufruire dei contributi comunitari per migliorare i servizi pubblici e le infrastrutture locali come, mobilità, energia, informatizzazione.
Bisogna indirizzare le piccole e medie imprese a bandi per ricerca per la competitività e l’innovazione.
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