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Bordin: mister 1.100 voti medita il no alla candidatura

Il partito di Bordin prima ha atteso mesi per fare un nome da opporre al centrosinistra, poi ha scelto il broker Nicola Lodi, e alla fine ha messo la retromarcia apparentandosi con Massimo Bitonci. Bordin ha scelto il basso profilo e si è sempre più isolato dagli altri consiglieri comunali del partito che non vedevano di buon occhio la sua candidatura, finita per essere soffocata prima dai militanti e poi dal pressing della Lega. «Rischiamo come al solito di decidere il candidato in ritardo e quindi di consegnarci alla sinistra» diceva Bordin a febbraio «o addirittura di vederlo calare dall’alto invece che sceglierlo come noi vogliamo. Se succederà un’altra volta, la sconfitta è matematica. A quel punto correrò con una mia lista civica». Le previsioni di rischio di Bordin erano azzeccate. Candidato scelto in ritardo, calato dall’alto e poi addirittura ritirato. Niente primarie, niente candidatura a sindaco. Una serie di eventi per cui mister 1.100 voti ha sofferto, facendo maturare in lui l’idea di escludersi dalla lista di Forza Italia.