Bordin, «mister 1000 preferenze» alle comunali del 2009, fa parte della generazione di quarantenni che per anni hanno chiesto le primarie per la scelta dei dirigenti azzurri. Primarie che non sono mai arrivate. Lo ha ricordato Bordin nel suo intervento: «Forza Italia non è più un partito popolare, è diventato la corrente di Marin. Un partito da percentuali minime. Lo si è visto alle scorse comunali, dopo la sventurata scelta della candidatura di Nicola Lodi». Il presidente dell’Esu non ha risparmiato attacchi neppure al la Lega di Bitonci: «Ci avevano detto che i moderati avrebbero trovato posto nella lista civica di Zaia. Che dopo pochi giorni è diventata una sorta di Lega-bis. Non vogliono i nostri leader, non avranno neanche i nostri voti». Il progetto, a questo punto, diventa quello di una grande federazione delle forza popolari, sulla base di quanto successo in Francia con l’Ump di Sarkozy. «Flavio Tosi è l’unico leader ormai in grado di rappresentare i moderati. La nostra associazione ha come obiettivo quello di superare le divisioni e costruire un grande centrodestra alternativo a Renzi, ma non certo lepenista alla Salvini. Un progetto che guarda al di là del 31 maggio». Quanto alle prossime regionali Bordin sosterrà la candidatura di Maurizio Conte, (e. mal.)