«Ho deciso di dare la possibilità al sindaco e alla sua maggioranza di mantenere la promessa fatta al ballottaggio e sollevare la Ruffini dal suo incarico». «Basta sottoscrivere la mozione di sfiducia che ho preparato che la dimissiona e ritrovare maggioranza ed opposizione la modalità di dirigere il consiglio, non solo in modo più adeguato ed autorevole ma anche più utile ad una città come Padova che merita più rispetto ed efficenza. Vediamo ora in maggioranza ed in opposizione chi è disponibile a cambiare marcia, a dare un significato nuovo alle riunioni del consiglio. «Credo – continua – che la mia mozione di sfiducia, al di là del fatto che non otterrà mai il dimissionamento della Ruffini perché il sindaco continuerà a difenderla abbia però l’indiscutibile pregio di fare chiarezza in maggioranza e nell’opposizione. Fa sempre una certa impressione assistere alla difesa della Ruffini da parte di qualche consigliere comunale di destra. Ma non stiamo parlando di quella Ruffini leader di rifondazione comunista tanto criticata dal centro destra nell’assegnazione delle case e oggi la reggicoda di Zanonato in Consiglio?»