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Bordin al Pdl «Senza primarie non vinciamo»


Quindi lei e contrario alla candidatura in pectore di BarbaraDegani?
«Va benissimo se sarà il nome che esce delle primarie, una garanzia anche per lei: sarebbe drammatico scoprire cosa pensano gli elettori solo alle urne. Lo stesso vale per Galan, ma anche per Sala o per Padrin. E per me: io sono pronto a candidarmi e curioso di sapere che riscontro ho sull’elettorato. Dopodiché darò il mio pieno sostegno al candidato che otterrà il maggior consenso. Questo percorso è anche l’unico per impegnare davvero le persone. E se non riusciamo a rinnovare, almeno che ci siano leader cui la gente vuole bene».
Quando ufficializzerete il vostro candidato sindaco?
«Le primarie dovranno essere poco prima di Natale, precedute da un mese di appuntamenti, vere e proprie convention in cui gli aspiranti leader possano confrontarsi».
Però non sono nel dna del partito. E rischiano di non trovare sostenitori nenuneno tra i vertici locali.
«In questo caso siamo condannati a fare le comparse, come già a Vicenza e Treviso, lasciando il Comune in mano a un centrosinistra che non ha idee. E che è incapace di progettare una città forte: servono opere pubbliche, servizi, sicurezza. Nulla di tutto ciò è all’altezza, basti pensare alla mancata riqualificazione del Ppl. Il cambio di marcia chiesto da Rossi in consiglio comunale non c’è stato: anche se lui è isti – tuzionalmente più educato del suo predecessore, resta comunque avvinghiato alla politica della sinistra. Il centrodestra ha unità d’intenti, ma ci manca completamente la sintesi. Dobbiamo raggiungere l’autonomia creando un laboratorio indipendente dai retaggi romani in cui Padova è solo una casella. O sarà troppo tardi per vincere ».
Qualora le sue istanze dovessero restare inascoltate cosa farà?
«So perfettamente che solo a sentir nominare le primarie a qualche personaggio di vertice viene l’orticaria. Ma io ricordo che nel congresso del 2012 abbiamo preso l’impegno di cercare il nostro candidato alle amministrative 2014 in questo modo. Non farle significherebbe tradire il Pdl. E a quel punto ciascuno si sentirà autorizzato a fare e sostenere le liste che vuole, consegnando la città a Rossi e mettendo definitivamente fine alla politica del centrodestra.