Si trattava di far lavorare 23 studenti provenienti dai sei Paesi europei, condividendo ognuno le proprie sensibilità e conoscenze, intorno all’idea di “conflitto” per far emergere il rapporto tra i giovani cittadini d’Europa. A coordinare e a dirigere il corso che si è tenuto a cavallo tra luglio e agosto, per cinque giorni, per un totale di 40 ore, nella residenza universitaria Copernico, c’erano due artisti padovani, Dario Lazzaretto e Antonio Guiotto, che hanno condotto per mano i partecipanti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. A Palazzo Moroni. alla presenza del ««sindaco Eleonora Mosco, accanto alle ex Scuderie, è aperta inaugurata la mostra con i lavori che laboratori e workshops hanno prodotto: un video con circa 300 fotogrammi che si susseguono in un minuto di suono, realizzati dagli studenti che cosi hanno dato voce alla loro interpretazione del conflitto. “Padova è sta la la città – ha detto Rocco Bordin, presidente dell’Esu – che meglio di altre ha mostrato efficienza nel recepire ciò che l’Europa chiedeva, la più attenta al progetto europeo ».