Programma Amministrativo

Esperienze Politico - Amministrative

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L’ente per il diritto allo studio, a Padova, è formalmente privo di Cda dal 2006, data da cui continuano a succedersi commissari straordinari. La ragione è di natura meramente politica: il Consiglio dovrebbe essere espressione di una volontà condivisa da Università e Regione. In mancanza di un accordo tra le parti, l’ultima parola spetta alla Regione, che quindi delibera sul Bo da quasi dieci anni. «A fare le spese di queste divergenze, frutto di opposti orientamenti politici, sono unicamente gli studenti» spiega Simone Linzitto, neoeletto del Sindacato Studenti come rappresentante all’Esu «perché mancando un consiglio di amministrazione mancano anche i tavoli di confronto, e quindi la possibilità, per noi rappresentanti, di portare fattivamente avanti le istanze degli studenti. Abbiamo già invitato più volte le istituzioni a trovare un accordoper esempio su una persona che non sia direttamente espressione di una parte politica, ma un tecnico competente. Le nostre richieste, tuttavia, continuano a non avere risposta ». La replica di Rocco Bordin, commissario straordinario dal 2011, sembra invece non lasciare dubbi: Al presidente della Regione Luca Zaia, proporrà di abolire il consiglio in favore di un direttore generale unico, prendendo Padova a modello. La gestione dell’Esu di Padova è migliore di quella di Venezia e di Verona, nonostante lì ci sia un regolare Cda e Padova sia conimissariata, a fasi alterne, da 26 anni. Risparmiamo risorse, perché un commissario costa molto meno di un intero Consiglio e i risultati da un punto di vista amministrativo, sono buoni. Abbiamo soddisfatto tutte le richieste di alloggio, coprendo anche dieci non idonei. Certo, c’è stato un aumento dei costi della mensa, a cui i ragazzi erano ferocemente contrari. Ma le risorse regionali diminuiscono, e quell’aumento, arrivato dopo sei anni di blocco, incide sullo studente medio per ,1 euro al mese». Tra i temi caldi su cui i ragazzi intendono dar battaglia c’è proprio la questione delle mense, non solo in relazione ai tiket, ma anche all’edilizia, chiedendo la riabilitazione dell’ex Marzolo: un grande stabile nel cuore cittadino a cui sono annessi 2000 mq di verde. Infine, gli studenti chiedono una riforma del sistema di attribuzione delle borse di studio. «E necessario rivedere i vincoli di merito e di reddito, pur mantenendo il numero di beneficiari. Il funzionamento attuale», spiega ancora Simone Linzitto, «prevede un primo sbarramento in base al reddito, ed una graduatoria di merito. Noi crediamo che, soprattutto in questo particolare momento di crisi, sia necessario rivedere i criteri di assegnazione, rendendo il reddito preponderante rispetto al merito».