COMUNICATO STAMPA
Rocco Bordin (Fratelli d’Italia):
«Degrado intollerabile col rischio che si cronicizzi. Zona Rossa: priorità che va integrata con misure e pianificazioni intelligenti»
Padova, 17 settembre 2025
«Da ex Assessore di Padova condivido “La “Zona Rossa” intorno alla stazione ferroviaria – il perimetro grosso modo di via d’Avanzo, viale Codalunga, via Tommaseo, via Goldoni, via Annibale da Bassano – come strumento necessario per controllare il degrado e fronteggiare fenomeni di microcriminalità, tuttavia a mio avviso va strutturata in modo più ragionato e articolato per evitare che il ricettacolo di illegalità peggiori, si cronicizzi o danneggi l’immagine della città come accaduto in passato con via Anelli».
Questa la riflessione di Rocco Bordin (Fratelli d’Italia) che aggiunge. «Il tema di fondo non è tanto lo stigma sociale che teme il sindaco Giordani, quanto la responsabilità verso i cittadini onesti. L’attuale amministrazione, anziché mettere in atto politiche di contenimento, ha passivamente privilegiato, come leva politica, solamente approcci sociali inclusivi, che sono degenerati in preoccupazione crescente. Padova ha bisogno e urgenza, ora più che mai, di un serio ed efficace “Pacchetto Sicurezza”».
Secondo Rocco Bordin, oltre all’inasprimento delle pene nei confronti di chi commette reati, resistenza, violenza, lesioni o minacce a pubblici ufficiali che mettono a repentaglio la loro vita durante l’esercizio del loro lavoro, occorrerebbero azioni coordinate tra Carabinieri, Polizia, Polizia Locale e forze specializzate per contrastare insieme spaccio e microcriminalità; oltre naturalmente a maggiore uso di telecamere di sicurezza e sistemi di videosorveglianza collegati direttamente alle centrali operative. «Banalmente anche il potenziamento dell’illuminazione pubblica notturna rendendola chiara come la luce del giorno, potrebbe essere un deterrente. Rimango convinto – sottolinea Rocco Bordin – che la “Zona Rossa” sia un pilastro necessario ma che i provvedimenti di natura amministrativa debbano necessariamente affiancarsi in parallelo a misure di ordine pubblico e, non ultimo, di rigenerazione urbana. Come ricordiamo tutti, Via Anelli era tristemente nota come “il Bronx di Padova” e nonostante l’introduzione del muro/barriera i problemi di degrado persistevano. Solo con la successiva riqualificazione e l’idea di riportare la presenza istituzionale con il progetto della nuova Questura ha contribuito a cambiare le cose. Certamente si tratta di iniziative a medio e lungo termine e proprio per questo nell’immediato bisogna gettare le basi per fronteggiare la frustrazione quotidiana che vivono i residenti e il senso di trascuratezza che pervade in chi vi transita. Bisogna impegnarsi fin da subito per un cambiamento reale e duraturo. Auspico un’Amministrazione comunale che presti ascolto e dia voce ai privati e ai commercianti della zona affinché, invece di chiudere le attività nello scoraggiamento, diventino alleati di una Padova più sicura e vivibile. L’organizzazione di incontri pubblici e tavoli di lavoro concertati, potrebbe essere utile per proporre e confrontarsi su ipotesi di soluzioni condivise».
Rocco Bordin
Responsabile dell’Organizzazione Provinciale Fratelli d’Italia
Padova