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Un alloggio Esu agli otto studenti

Presenti anche alcuni genitori. Un incontro organizzato da Bordin che ha voluto tendere una mano agli otto giovani studenti universitari fuori porta rimasti senza casa dopo che la loro abitazione è stata completamente distrutta dalla fuga di gas verificatasi all’alba di martedì.

«Ho offerto loro disponibilità assoluta da parte dell’ Esu», ha detto Rocco Bordin. «Abbiamo redatto un piano d’emergenza in cui si offriva ricovero immediato nei posti liberi della residenza Copernico e della residenza Giotto. I ragazzi però mi hanno spiegato che per ora non hanno bisogno, in questo periodo possono stare a casa perché le lezioni sono finite, avranno necessità invece da febbraio quando riprenderanno i corsi». Gli studenti durante la riunione hanno fatto presente di cercare una soluzione abitativa uguale alla precedente dove possano stare tutti e quattro insieme. «L’esigenza deriva dalla necessità di studiare assieme, così mi hanno riferito», spiega Bordin.«Per questo motivo da febbraio a metà luglio, quando termineranno nuovamente le lezioni, gli abbiamo offerto diverse soluzioni, di cui una nella residenza Meneghetti e una nella residenza Facciolati. n prezzo sarebbe lo stesso che pagavano nella casa di via Tiepolo».

I ragazzi hanno poi espresso la criticità dei libri di testo, andati persi nel crollo della palazzina. «Abbiamo capito il disagio e abbiamo messo a loro disposizione la biblioteca circolante dell’Esu, eccezionalmente senza bisogno di tessera e con prestiti più lunghi di 15 giorni». Molto soddisfatti dell’esito dell’incontro gli studenti. «Ci ha fatto molto piacere quest’interessamento che solo l’Esu come ente pubblico ha avuto nei nostri confronti», ha detto Federico De Zorzi, studente di ingegneria civile originario di Montereale Valcellina, in provincia di Por- denone, al termine dell’incontro in via San Francesco, durato circa un’ora. «Prenderemo in seria considerazione le proposte dell’Esu e molto proba bilmente da febbraio andremo in una loro residenza. Intanto alcuni di noi andranno avanti e indietro da casa a Padova durante i giorni degli esami, altri si stanno già facendo ospitare da qualche amico». Nel frattempo il sostituto procuratore Francesco Tonon, indaga per disastro colposo. Nei prossimi giorni il proprietario della palazzina e gli studenti che risiedevano al suo intemo verranno sentiti dagli agenti della questura. I vigili del fuoco poi presenteranno la relazione di quanto accaduto, anche se non è facile ricostruire la causa dell’esplosione che ha ridotto in cenere la struttura e le tubature. L’ipotesi più probabile resta quella della fuga di gas, che potrebbe essere scaturita da una perdita strutturale nelle tubature ma anche da un fornello lasciato aperto.