Per vincere le elezioni però non basta un candidato forte, serve anche un programma credibile. «Io credo alla rigenerazione urbana. Un esempio? Pensiamo al ring di Vienna e a come le amministrazioni che si sono succedute hanno dotato questa meravigliosa tangenziale di tutte le funzioni più importanti. Noi a Padova, avendo una buona parte di quartieri dormitorio senza servizi, non abbiamo avuto quel progresso e quelle funzioni che ci meritavamo. Credo che una buona amministrazione debba agire in modo che i cittadini uscendo dall’ufficio facciano la spesa lì vicino, vadano a prendere i figli a scuola senza dover prendere l’auto e li riportino a casa senza dover affrontare code». Per Bordin, ad oggi, quale distanza passa tra Padova e Vienna? «Siderale. Tutti i giorni i quotidiani ci ricordano quelli che sono i reali problemi da risolvere a Padova: la sicurezza, l’ordine pubblico e il decoro sono i primi obbiettivi che l’amministrazione deve porsi per governare Padova, ma non lo fa. Gli esempi purtroppo sono tanti. Uno per tutti: Zanonato prima, e Rossi poi, avevano la possibilità di riqualificare la zona del PP1 vicina alla stazione, alle cucine popolari e a Piazza De Gasperi, zona di grande degrado. La giunta non ha sostenuto ed agevolato le imprese incaricate della riqualificazione in un periodo come questo di forte crisi del mattone. Risultato: il cantiere oggi è bloccato».