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Bordin lancia l’allarme «L’Esu rischia il collasso»

Bordin, analizzando i dati, dimostra che l’Esu ha compiuto passi di gigante nonostante i tagli brutali di cui è rimasta vittima: «Abbiamo terminato la ristrutturazione di diverse residenze, nonostante i fondi per l’edilizia siano azzerati da anni. Tutto ciò è stato reso possibile da una politica’di forte ottimizzazione delle spese che ho messo in atto dal giorno del mio insediamento. E certo però che non possiamo risolvere problemi di tipo oggettivo: stiamo lottando per riaprire la mensa Marzolo. Ma come faremo a farla funzionare se non sbloccheranno il turn over?».

Rocco Bordin sottolinea che il suo non è un attacco alla Regione: «Voglio però denunciare un problema oggettivo: l’Esu è un ente efficiente che sta pagando a caro prezzo tagli e blocco del turn over. Non possiamo di certo continuare a chiedere straordinari su straor-dinari e turni aggiuntivi per mettere una pezza alla carenza di personale». L’Esu per continuare a fornire pasti agli studenti (a fronte di numeri insufficienti e alla Marzolo chiusa da due anni) ha dovuto procedere all’esternalizzazione di un’altra mensa: ha aperto i battenti in via Belzoni una nuova struttura gestita dalla Serenissima ristorazione che si è aggiudicata l’appalto. «Tuttavia resta ferma la nostra volontà di mantenere la gestione delle mense che dettano la qualità del servizio che eroghiamo», afferma perentorio il commissario dell’Esu. Attendono lumi dalla Regione anche gli studenti, che aspettano ancora migliaia di borse di studio. L’anno scorso la vicenda si è conclusa con un “assalto” da parte dei ragazzi al palazzo della Regione Veneto, quest’anno la musica sembra essere addirittura peggiorata: «Attualmente su 5173 aventi diritto, solo 2253 ricevono la borsa di studio: sono 2920 gli idonei non assegnata-ri, il 56,45% degli studenti è quindi scoperto», spiega Leone Cimetta, Studenti Per, «Quest’anno la situazione è an-cor più drammatica:il taglio ai fondi per il diritto allo Studio della Regione stanziati dallo Stato del è 47,17% (5 milioni di euro). Abbiamo sollevato il problema e ci è stato risposto che la Regione farà il possibile, ma che sicuramente non si potrà ottenere la copertura praticamente totale come per l’anno precedente, a causa dei tagli generali creati dalla riforma Gelmini. Noi continueremo a difendere i diritti degli studenti con tutti i mezzi che abbiamo».