Rocco Bordin, commissario straordinario dell’Esu, getta acqua sul fuoco: «L’Esu è obbligata ad accettare tutti gli idonei, non ne resterà fuori nemmeno uno -spiega -. Quest’anno abbiamo dovuto diminuire la dotazione di posti alle residenze San Silvestre e Meneghetti per lavori di messa in sicurezza in seguito al terremoto del maggio 2012: i posti in meno verranno tolti ai non idonei, che fino all’anno scorso abbiamo sempre accolto con prezzi di affitto inferiori a quelli sul mercato». La situazione è ancora in divenire: le matricole assegnatane, infatti, hanno tempo fino a martedì per versare la caparrà di 300 euro e confermare l’intenzione di alloggiare nelle residenze Esu. In caso contrario, saranno considerate rinunciatarie e perderanno il posto: «Ogni anno ci sono molte rinunce – prosegue Bordin -. Le assegnazioni complete e definitive verranno pubblicate il 30 settembre: il Sindacato ha semplicemente espresso elementi del tutto prowisori. L’unico dato certo è che fra le matricole, dove la domanda viene valutata in base al reddito e non ai voti conseguiti negli anni precedenti, ci sono sempre più idonei: segno che le famiglie fanno sempre più fatica per colpa della crisi». Guido Scutari, prorettore per il diritto allo studio, è sulla stessa lunghezza d’onda: «Non mi risulta che ci sia stata una diminuzione dei posti letto, non ho ben capito il motivo delle proteste». Gli studenti, però, insistono: «Le rinunce non saranno più di qualche decina – afferma Giada Pigatto, – rappresentante degli studenti nel Cda dell’Esu -. C’è chiaramente qualcosa che non torna». Nel frattempo, la nuova Cittadella dello studente in via Venezia resta vuota: l’apertura della nuova struttura dovrebbe è attesa in primavera.