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Esu nel segno della trasparenza

«Inoltre – aggiunge il professore – oggi le residenze universitarie hanno bisogno di molti più servizi. Ad esempio la futura cittadella a Nord del Piovego, in fase finale di realizzazione, vanta stanze cablate, punti di aggregazione, palestra e biblioteche perché i ragazzi hanno tutte queste necessità». Per la stessa ragione sono state ristrutturate «tutte le residenze universitarie padovane – precisa Stefano Ferrarese, direttore generale Esu -. Le ultime sono la Meneghetti (60 posti), dove sono stati impegnati 1,5 milioni di euro; la Colombo (200 posti), qui il finanziamento è stato di 2,5 milioni dall’E su e 2 milioni di euro dallo Stato e i lavori sono in fase di assegnazione e, infine, la Carli (138 posti) dove abbiamo speso 1,5 milioni di euro e sarà consegnata entro dicembre». In tutto le residenze sono 16 per 1600 posti. Nel 2010-2011 i posti erano 1569, di cui 1000 in concorso, 567 riservati a tipologie particolari, 1272 le richieste e 883 gli idonei. La casa infatti è una delle voci più onerose di spesa: il bilancio presentato dall’Esu è di 22,8 milioni di euro, 17,9 milioni e rotti sono le spese liquide. Di queste il 40% arriva dalla regione, il 29% dagli studenti (mense e casa), il 20% dalle tasse e 1’11 % da altri proventi. Il tutto è così gestito: 46% per la ristorazione, 44% per la casa, 6% per le borse di studio, 2% orientamento e un altro 2% attività culturali. Non peserà gran chè il compenso del commissario Bordin (12 mila euro lordi all’anno). A fronte di un moderato compenso assicura «un nuovo staff che dovrà occuparsi di cercare tutti i bandi europei a cui possiamo partecipare; energia rinnova bile in tutte le case studentesche e un giorno (il venerdì) a disposizione degli studenti».