Compreso il ruolo da capofila nel network «Laboratorio Europa», che riunisce i principali enti per il diritto allo studio italiani in un percorso condiviso, e dovrebbe garantire un flusso di finanziamenti dall’Unione Europea sulla base dei progetti presentati. «L’Esu è diventato il punto di riferimento per gli altri atenei italiani – ha detto la Donazzan -. Il dato sugli studenti stranieri dimostra che Padova è un’università molto attrattiva a livello internazionale, anche grazie alla grande capacità di accoglienza delle sue strutture».
Stranieri a parte, nel 2013 le mense Esu hanno preparato un milione e 25omila pasti. E una matricola su 20 non ha dovuto pagare per mangiare: «Gli studenti che hanno una dichiarazione Isee base, e che dunque hanno diritto ai pasti in mensa gratis, sono in aumento – dice Bordin -. L’anno scorso erano 3.576, cioè il 5,8% del totale». Fra ottobre e novembre, l’Esu ha introdotto alcune novità: «Ora gli studenti hanno l’Esupass, una carta prepagata che consente di evitare le code alla cassa – spiega Bordin -.
Accanto alla cassa tradizionale poi c’è SpeedyEsu, dove gli studenti che hanno poco tempo possono ordinare un pranzo al sacco con panino, bibita e frutta. E per abbattere la fila, abbiamo realizzato anche RistorEsu, un’app che comunica quanto distano le mense dal luogo in cui si trova lo studente, tempi di attesa e menu del giorno». Quanto alle residenze, la stesura della fibra ottica è completata e le ristrutturazioni sono quasi terminate: «Quello della Carli è costato 3 milioni 199 mila euro, l’inaugurazione avverrà a Pasqua – conclude Bordin -. Alla Colombo, invece, abbiamo realizzato un corpo nuovo da novanta posti letto, spendendo 4 milioni 118 mila euro: la struttura sarà pronta a settembre ».