Bordin, da dove nasce l’idea di CutQ? «Punto primo: viviamo in un periodo di grande crisi, con i trasferimenti dallo Stato alla Regione agli enti locali che calano progressivamente. Punto secondo: il tempo è denaro. Le istituzioni hanno l’obbligo morale di responsabilizzare studenti e famiglie: per essere autorevoli e chiedere sacrifici dobbiamo noi per primi lavorare per razionalizzare, evitando sperperi in primo luogo temporali. Agire sulle code, insomma, che fanno saltare lezioni, interferendo con lo studio. CutQ sarà un valido aiuto, e quello che eventualmente guadagneremo lo investiremo per il benessere dei nostri ragazzi».
L’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Esu) diventa cioè ente economico? «Sì, in una visione manageriale: dobbiamo agire da volano economico coinvolgendo il privato, interessato a sostenere il pubblico. È così, con un approccio imprenditoriale, che si attimizzano i servizi».
Come funziona CutQ? «Ci serviremo di uno strumento hardware e software estremamente innovativo, a basso costo, maneggevole e di notevole impatto: il bracciale tagliacode, per ora coperto da un patto di segretezza industriale con l’ente partner con il quale condivideremo la titolarità della licenza. L’impiego di CutQ avrà evidenti estensioni di mercato per agevolare i flussi in ospedali, stazioni, aeroporti, supermercati. Da parte sua l’Esu ha deciso di cedere a titolo completamente gratuito questo know how alle realtà pubbliche interessate o con finalità di tipo socio-culturale senza scopo di lucro. CutQ verrà invece concesso a privati’ in cambio di un corrispettivo che sarà totalmente impiegato a sostenere il diritto allo studio».
Quindi misurerete il tempo medio speso in fila da un universitario medio, in un giorno medio. «I duecento volontari saranno rappresentativi dei diversi identikit: studente fuorisede, pendolare, residente, diversamente abile, matricola, in corso o fuori corso, lavoratore, alloggiato in residenze Esu, in Erasmus. Una volta tracciato un quadro delle situazioni che implicano uno stand-by eccessivo, lavore~mo sulle attese per ridurle e armonizzare i tempi». ‘