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Studente finto povero non paga le tasse, ma gira in Porsche

Controllate dalla Finanza le autocertificazioni degli studenti: recuperati 280 mila euro Un tenore di vita da nababbo, una dichiarazione dei redditi da mendicante, una figuraccia da pinocchio. L’hanno smascherato i compagni di studi, mossi dalla voglia di giustizia. Lui, così povero da ottenere l’esenzione dalle tasse universitarie, non abbastanza da rinunciare alla Porsche per recarsi a lezione. La palteale forma di evasione era quella di un giovane iscritto dell’Università di Padova. Un finto-indigente scoperto dalla Guardia di Finanza, al comando di Ivano Maccani, durante le verifiche su lO mila posizioni di studenti che godono degli aiuti dell’Esu per basso reddito. Il ragazzo al volante della fuoriserie nuova fiammante godeva di una borsa di studio in considerazione del grado di povertà della famiglia. Una crassa bugia, che non gli impediva di vantarsi con gli amici. Per legge del contrappasso, sono stati gli stessi colleghi d’aula a segnalare la cosa agli 007 del Fisco. (,Siamo solo all’inizio – ha detto il comandante Maccani – Le posisizioni sospette ora al vaglio sono centinaia». Nel mirino degli ispettori delle Fiamme Gialle, che da tempo hanno stretto un accordo con l’Università, l’Esu e il Comune, non sono finite solo le false attestazioni degli iscritti all’Ateneo (dalle autocertificazioni mendaci sono stati finora raccolti 280 mila euro), ma anche il lucroso e illegale mercato degli affitti in nero. Oltre 2 milioni di euro recuperati all’evasione fiscale, frutto di cento verifiche nel settore delle locazioni, di cui 80 concluse con esito positivo. Come dire che quattro affitti su cinque sono irregolari. Scoprendo il sottobosco di illegalità immobiliare la Gdf ha visto emergere le storie di evasione più singolari. L’infermiera pensionata che non aveva scrupoli nell’affittare in nero le case donatele dagli anziani ai quali aveva prestato cure domiciliari. O il cittadino che, iniziando con due appartamenti, a furia di affitti “fantasma” era riuscito a costruire un mini-impero immobiliare di 20 abitazioni. In un paio di casi sono stati gli stessi studenti, costretti a sborsare 1.600 euro mensili, a rivolgersi alle Fiamme Gialle. L’aver denunciato i proprietari ha fruttato ai giovani una ricompensa: l’agevolazione prevista dalla recente normativa sulla “cedolare secca” prevede che agli inquilini vada un contratto di quattro anni, rinnovabile, nello stesso appartamento a canone ridotto dell’80%. Tra gli affezionati dell’affitto in nero c’era anche un cittadino tedesco, che percepiva salate pigioni ma non dichiarava nulla nè all’erario italiano nè a quello del suo Paese. «La collaborazione con la Guardia di finanza – ha detto il rettore Giuseppe Zaccaria – ha dato risultati importanti su un fronte che ci sta particolarmente a cuore: premiare i meritevoli e colpire i furbetti con un’azione complessa ma equa di controllo ». Chi desidera segnalare illeciti può rivolgersi all.email: helpaffitti.padova@gdf.it. Chi, invece, desidera sapere come funziona la macchina della legalità che si fa “casa” può sfogliare la guida “Abitare a Padova”, prodotta a finanziata dall’Esu. «Un vademecum prezioso – sostiene il presidente Rocco Bordin – in quel campus universitario diffuso che è la città di Padova». è stata applicata anche in altri ambiti: vengono effettuati controlli su chiunque richieda una diminuzione dei costi dei servizi tramite autocertificazione del reddito». Maccani ieri mattina, nella sala da pranzo del palazzo del Bo, ha presentato la guida «Abitare a Padova», un vademecum per gli studenti che cercano casa in città: «Si tratta di una guida per dribblare gli affitti in nero – ha spiegato – chiediamo la collaborazione degli studenti per sanare questa piaga che stiamo combattendo da tempo, con risultati incoraggianti ». A convincere i ragazzi più titubanti, il nuovo sistema di sconto sull’affitto qualora venga sporta denuncia nei confronti di chi propone pagamenti dova, il Comune, la Prein nero: «Era da anni – ha spiegato Gianluca Pozza, presidente del Consiglio degli Studenti – che chiedevamo di rifettura, l’Esu e gli stessi rappresentanti degli studenti: tutti si sono messi a dili rettore: «Grazie a Ivano Maccani le cose sono cambiate» sposizione delle fiamme gialle. «Siamo soddisfatti – ha affermato il rettore Giuseppe Zaccaria – per il potenziamento della collaborazione con la Guardia di Finanza del colonnello Ivano Maccani. Con lui ci siamo posti due obiettivi: contrastare il fenomeno degli affitti in nero ed effettuare verifiche su quanti richiedano una borsa di studio. Questa è una necessità morale oltreché economica in questo grave momento di crisi». Il sindaco Flavio Zanonato ha ricordato che «si tratta di una collaborazione per vivere bene nella nostra città. Questa forma di collaboraziosolvere un problema molto grave, così come di aumentare i controlli sulle certificazioni di chi frequenta l’Università. Continueremo a collaborare con le istituzioni cittadine e la Guardia di Finanza: siamo noi i primi a dover praticare la legalità e a pretendere che tutti rispettino le regole». In prima linea anche l’Esu di Padova. Rocco Bordin, commissario straordinario, ha sottolineato «l’importanza della sinergia tra enti per risolvere il problema». L’Esu ha collaborato al progetto, stampando le migliaia di copie della guida «anti-furbetti dell’affitto». (fa.p.)