“Non possiamo accettare questa percezione di insicurezza – spiega Rocco Bordin – e non possiamo nemmeno rendere pesante la permanenza nella nostra città a borsisti e ospiti stranieri. Mi rendo conto come il problema della criminalità sia legato alle minoranze di clandestini che delinquono, e come questo sia comune anche a molte altre aree metropolitane; tuttavia stiamo parlando di un problema concreto che deve essere affrontato in modo condiviso sia sul piano della prevenzione, sia su quello della repressione». Da qui la richiesta della convocazione di Cosp. “Perché, studiare a Padova, – termina il commissario straordinario dell’E su – deve continuare a essere sinonimo di serenità in una città a misura di ragazze e ragazzi, di un territorio sicuro e accogliente. Credo infatti sia evidente a tutti la rilevanza civile, d’immagine ma anche economica di un’offerta territoriale seria e rassicurante per gli studenti, le studentesse e le loro famiglie».