Universitari, un popolo di 70 mila Tutti assieme sono tanti quanti gli abitanti di Trapani o dell’Aquila: i quasi 70 mila studenti iscritti all’Università sono cittadini un po’ a parte, che Padova da un lato sfrutta più che può (affitti magari in nero; bar e locali che senza gli studenti farebbero la fame; librerie, copisterie, gelaterie e via consumando), dall’altro spesso dimentica, o tratta con una punta di fastidio. Metti perché fanno rumore di notte sotto centrali finestre o bevono spritz. Come a dire: ci sono e ci servono, ma che siano invisibili. Le residenze I dati ufficiali che riporta Bordin, parlano di 12 mila studenti fuori sede dei quali 1.200 abitano in strutture gestite dall’Esu o convenzionate, e cinquemila vivono in appartamenti affittati da privati (da 150a300euroalmeseperuna camera o posto letto). E se ne “emergono” solo cinquemila è assai probabile che, potendo illuminare il “nero”, il numero aumenterebbe di parecchio. Ci sono poi a Padova 900 studenti stranieri Erasmus, dei quali 350 sono stati sistemati in alloggi Esu. Tanto per finire il quadro dell’ospitalità studentesca pubblica, le residenze dell’Esu o di proprietà dell’Università che però ne ha dato intera gestione all’Ente, sono 16 più quattro foresterie per brevi transiti. Nuove strutture in arrivo A fine gennaio verranno inaugurati nuovi alloggi nelle residenze Carli in via Martiri Giuliani e Dalmati alla Stanga e Goito in via Goito per un totale di quasi 200 posti. Ai posti nelle residenze si accede in base a requisiti alti per merito e bassi per reddito, e le graduatorie a Padova vengono sempre esaurite: «Sono 800 gli idonei», spiega Rocco Bordin «e tutti hanno posto in alloggi Esu. Ad oggi sono avanzati 19 alloggi per gli idonei, ma ci sono altri studenti pendolari che hanno fatto domanda nelle nostre strutture. Abbiamo una lista d’attesa». Per gli altri c’è il mercato privato, rischi compresi.
I “rischi” del privato «A volte i ragazzi, magari appena arrivano, corrono subito nel privato e sottoscrivono affitti in nero», continua Bordin che di informare gli studenti sui propri diritti ed evitare che vengano sfruttati, ha fatto un punto d’onore. «Sono tré anni che assieme alla Guardia di finanza pubblichiamo un manuale che spiega diritti e rischi in materia di affitti, quello che gli studenti devono sapere, chiedere, pretendere. E poi abbiam
o Esu Accomodation: un servizio (sul sito dell’Esu è tutto spiegato chiaramente) che offre ai ragazzi un servizio gratuito di consulenza e informazioni in tema di alloggi: dalle possibilità nei collegi convenzionati a come affrontare un contratto di locazione con i privati. Ci sono passati in tremila quest’anno». «Å’ un problema di informazione, noi chiediamo un ulteriore sforzo per fare conoscere le residenze dell’Esu soprattuto agli studenti del primo anno, appena arrivati», è Alessandro Asmundo a parlare: palermitano, 23 anni, iscritto alle Magistrali (Economia), è il coordinatore di Studenti per-Udu. «E chiediamo che l’ente pubblico monitori il mercato privato, magari informando su quali sono gli affìttuari meritevoli». Alberta Pierobon Rocco Bordin commissario dell’Azienda per il diritto allo studio: «La sicurezza è una nostra priorità ma per gli interventi straordinari sono necessari investimenti» Armando Gennaro prorettore dell’Ateneo con delega all’edilizia: «A primavera daremo in gestione la nuova casa Nord Piovego in via Venezia che ha 198 posti letto»