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Quelli che… Silvio. Bordin: senza le Primarie nel Pdl è confusione totale

Circoli. In pochi giorni Zanon ha messo in piedi, nel Padovano, cinque circoli di Centrodestra nazionale, la nuova formazione (simbolo un nodo tricolore su sfondo azzurro). Uno verrà inaugurato proprio stasera, alla pizzeria Dolce Vita di Ponte San Nicolò. Ma non tutti gli ex di Alleanza nazionale sembrano disposti a seguire il tandem La Russa- Gasparri. Il senatore Maurizio Sala, attualmente nel gruppo di Coesione nazionale dopo la parentesi in Futuro e Libertà, e l’assessore provinciale Enrico Pavanetto guardano con trepidazione alla convention in programma domenica, a Roma, al Teatro Olimpico. In quella sede il sindaco della capitale Gianni Alemanno presenterà Italia Popolare, mentre Giorgia Meloni illustrerà le “Primarie delle idee”. «Sarò alla convention», anticipa Sala, «perché credo sia finita l’epoca dei predellini. Insieme a Maurizio Sacconi, Franco Frattini, Roberto Formigoni, Angelo Augello, Angelino Alfano, Guido Crosetto e Giorgia Meloni parteciperò alla costituzione di un’aggregazione che vuole tenere la schiena dritta e pesare nelle scelte del centrodestra». Pavanetto non usa giri di parole. «Sono sempre stato vicino a Ignazio e Maurizio», argomenta l’assessore provinciale alla Sicurezza, «ma stavolta scelgo Giorgia. Ritengo infatti che la candidatura di Berlusconi non possa essere più credibile. L’auspicio è che un passo indietro dell’ex premier possa favorire un’aggregazione a destra del Pdl. Chi ha firmato per la candidatura della Meloni alle Primarie non chiede chiacchiere, ma un vero rinnovamento della classe dirigente».

Manifesto. Che le prossime settimane rappresentino un passaggio decisivo per tante carriere politiche lo testimoniaAlberto Salmaso, capogruppo del Pdl a Palazzo Moroni. «Due mesi e mezzo fa», ricorda Salmaso, «ho presentato un manifesto in cui chiedevo primarie a tutte i livelli, abolizione delle liste bloccate, riforma delle legge elettorale e preferenze. Ebbene, di tutto questo non c’è traccia nel mio partito. Le uniche comunicazioni che mi arrivano, sono quelle che leggo sui giornali». Antonio Foresta, consigliere comunale, sta alla finestra: «Finché Berlusconi non dice cosa fa, è meglio osservare. Auspico però un deciso rinnovamento del centrodestra. Se il Porcellum rimane è un grande dispiacere: tre milioni di cittadini si sono pronunciati per il ritorno alle preferenze». Attendista anche l’onorevole Filippo Ascierto: «Ci vorrà un’altra settimana per capire cosa succede ». Non si pronuncia nemmeno Massimiliano Barison, assessore provinciale al Lavoro e sindaco di Albignasego, che nelle ultime settimane era parso molto vicino a “Fermare il declino”, il movimento di Oscar Giannino che giusto ieri ha avviato la selezione dei candidati e la raccolta delle firme. Nel comitato “Merito e organizzazione”, che dovrà lavorare per predisporre le liste, è stato inserito anche Michele Boldrin, economista nato a Padova e laureato a Venezia, che figura tra i promotori del movimento di Giannino, cui guarda con interesse anche il consigliere provinciale Domenico Menorello, peraltro assai vicino alle posizioni dell’europarlamentare Mario Mauro.

Allucinata. «Sono allucinata», afferma l’onorevole Giustina Mistrello Destro, «dalle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi. Non è un mistero che da parecchi mesi sto lavorando con Italia Futura. Le liste per le elezioni? Credo che ormai sia una questione di ore». «Siamo impegnati», le fa eco Jacopo Silva, «a costruire una nuova offerta credibile per gli italiani. Di sicuro non è Berlusconi il nostro riferimento».

Trasuda delusione Rocco Bordin, vicecoordinatore cittadino del Pdl. «Nei mesi scorsi», sottolinea Bordin, «ci era stata promessa la celebrazione della primarie del centrodestra sia per la scelta del candidato premier che dei candidati al Parlamento. Purtroppo quest’impegno non è stato mantenuto e il risultato è la confusione totale, il cui effetto sono tante piccole beghe di bottega. Resta vigente il Porcellum e questo rappresenta una mazzata per i nostri elettori. Le primarie? Farle a Padova e non celebrarle nel resto dell’Italia rappresenterebbe una scelta folcloristica».

Segue con attenzione gli eventi anche Anna Lazzarin, sindaco di Veggiano: «Forse Berlusconi ha rispolverato la vecchia massima “Divide et impera”».