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Rocco Bordin: Aggreghiamo il centro destra in città

Rocco Bordin, altro consigliere comunale del Pdl, la mette così: «E’ la cosa da fare: l’aggregazione del centro destra della città. Prima, si tratta di fare riunioni e assemblee d’area politica, per tirare fuori i nomi; poi, si facciano le primarie di coalizione, per vedere chi ha i numeri». L’identikit un po’ gli somiglia. «Questi tecnici – continua Bordin – quelli che emergono dalla cosiddetta “società civile”, non è che finora abbiamo dimostrato di essere particolarmente illuminati rispetto alla classe politica. Si tratta di scegliere il migliore: e cioè un 4oenne con programmi all’altezza (sicurezza, riqualificazione urbana) e esperienza nel settore». Gli fa eco Giampiero Avruscio, vice presidente azzurro di Palazzo Moronï. «Se si tratta di scegliere dalla “società civile” – afferma – i consiglieri comunali cosa sono, membri della società incivile? E in Consiglio che possono essere reperiti quelli con competenze, quelli credibili, con contenuti, quelli che da anni fanno la guerra a questa maggioranza. Il candidati sindaco deve essere uno che ha il coraggio di metterci la faccia. Bene le primarie; anche perché i candidati scelti dall’alto, in questi anni hanno miseramente fallito. Ma, prima di tutto, bisogna stilare un programma comune per Padova ». Per il capogruppo pidiellino Antonio Foresta, invece, l’importante è che il candidato «sia scelto al di fuori della logica delle correnti: d’altra parte, Berlusconi ha insegnato al mondo che il leader è uno solo ». Per Foresta il tipo giusto «è uno fuori dai partiti; ma non il solito professorino: deve essere espressione del territorio e capace di rappresentare le tante anime della città». Primarie sì, ma con qualche distinguo. «Non se ne devono occupare le segreterie – continua Foresta – ma i livelli territoriali; se il nome non spunta nel confronto, allora si facciano le primarie». E la Lega? Mariella Mazzetto, consigliere a Palazzo Moroni, sottoscrive appieno la tesi di Bitonci. «Non si può fare diversamente – afferma – altrimenti si fanno gli interessi della sinistra. E poi, sono i cittadini che ce lo chiedono». Chiude il vice presidente della Provincia del Carroccio, Roberto Marcato: «Se si vuole intendere che bisogna trovare una persona che faccia da collante tra le forze di centro destra e da detonatore del consenso politico, come si fa a pensarla diversamente? Il problema è che ora non vedo nessuno con lo spessore politico necessario all’impresa. Quanto alle primarie, vedremo. Etroppo presto, adesso, per dire sì o no. Potrebbe anche accadere che al primo turno ci presentiamo da soli, e che poi ci accordiamo per il ballottaggio. E’ chiaro che la situazione è in evoluzione, sia a livello nazionale che locale. E bisognerà fare comunque i conti con uno scenario complicato, di lettura impegnativa».