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Rocco Bordin «Qualcuno non sa perdere »

«Se proprio dobbiamo dirla tutta – rincara la dose – se fossi stato incompatibile con il ruolo che ricopro, il partito a livello nazionale non avrebbe validato la mia candidatura nella lista a sostegno di Marco Marin. Dirò di più – continua Bordin – Non appena sabato scorso l’onorevole Lucio Barani è arrivato allo Sheraton per coordinare il congresso, ha detto chiaramente che per me non c’era alcun problema d’incompatibilità». «A fronte di questo – rincara la dose il vice coordinatore – mi stupisce molto che qualcuno abbia presentare il ricorso. Forse non hanno ben capito che i congressi non si vincono con le carte bollate, ma con la passione, l’impegno e, soprattutto, ilconsenso». «Con il loro atteggiamento questi signori danno all’esterno un’immagine distorta del Pdl – sbotta Bordin – l’immagine di un partito diviso. Quando invece questo sabato scorso si è dimostrato più che compatto eleggendo Marin e il sottoscritto ». «Probabilmente non si sono resi conto che tra i due candidati ci sono stati venti punti di distacco, non uno – aggiunge – a fronte di un risultato così netto, cercare qualche cavillo procedurale che senso ha? Lo ripeto, non sono in grado di accettare la sconfitta e quindi si muovono in modo scomposto. Con questi atteggiamenti – conclude – non si fa altro che fare del male al Popolo della libertà e questo è profondamente sbagliato e si rischia di avvantaggiare i nostri avversari ».