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Marin e Bordin « Sì alle primarie »

“Sono contento che questo congresso non si celebri con un unitario perchè il Pdl ha diritto di avere delle leadership nuove. Anzi, se fosse stato per me, non avremmo votato nemmeno un listino ma direttamente con le preferenze Marin e Bordini «Sì alle primarie » C’erano tutti i candidati della Lista “Un partito delle regole e della meritocrazia”, ieri in Comune alla presentazione della lista per il coordinamento cittadino del Pdl che vede candidato coordinatore Marco Marin e vicario Rocco Bordin. Giovani, e ragazze, alcuni con una già acquisita esperienza amministrativa, accanto a persone che si battono da tempo per gli ideali del partito. «Persone che si spendono ogni giorno per battere l’antipolitica » li ha presentati Marin, additandoli come la vera risorsa. Di squadra vera e propria si parla, una squadra che si propone di ricostruire un partito sull’onda del cambio generazionale che ha visto il quarantenne Alfano diventare segretario nazionale. «E nell’ambito del rinnovamento non solo volti nuovi ma fatti nuovi» ha ribadito Marin. «Al primo punto del nostro programma c’è la fine dei personalismi per il gioco di squadra. E al secondo l’adozione delle primarie come strumento per la selezione dei nostri rappresentanti, dal livello locale ai parlamentari. Primarie che io e Rocco Bordin chiedemmo già al congresso del 2007 ma nessuno ci ascoltò. Infine chiediamo anche che ci sia un limite ai mandati. Ma Rocco Bordin ha puntato sulla dinamica interna. Sono contento che questo congresso non si celebri un unitario perchè il Pdl ha diritto di avere delle leadership nuove. Anzi se fosse stato per me non avremmo votato nemmeno su un listino ma direttamente con le preferenze anche perché così avremmo eliminaato chi ha “padrinaggi” pesanti come Ascierto che ha anche il dovere di proteggere il suo capo». «Non capisco nemmeno – continua – Giampiero Avruscio che mi manda un sms proponendomi di vietare al coordinatore di fare il candidato sindaco. Noi non possiamo essere il partito dei veti, semmai dobbiamo proporre il nuovo: ad esempio, come facciamo noi, l’istituto delle primarie a tutti i livelli».