L’amministratore ha assicurato gli studenti che avrebbe concordato con loro le decisioni da prendere, chiedendo la condivisione e casomai le loro proposte alternative. «La mia è una modalità di condivisione: non prendo alcuna decisione se non in accordo con i loro rappresentanti: non ho aumentato niente – dice con forza Bordin – ma in compenso vengo a sapere che qualcuno intende farsi pubblicità, a danno dell’Ente e anche dei loro colleghi studenti, facendosi falso paladino per evitare aumenti di tariffe che in realtà non ci sono state». L’adeguamento Istat, il primo negli ultimi 5 anni, porterà a quanti mangiano in mensa un incremento medio di spesa di circa 30 centesimi a pasto, «salvaguardando completamente gli studenti delle fasce Isee basse che continueranno a pagare zero euro. Invito i rappresentanti degli studenti alla serietà, alla responsabilità e non alla strumentalizzazione ». Il nuovo CdA è convocato per la prossima settimana e «spero che la componente studentesca arrivi con proposte efficaci, non con critiche inesistenti». Piero Ruzzante, consigliere regionale Pd, ha pronta un’interrogazione che presenterà alla Giunta veneta, al governatore Luca Zaia e all’assessore all’istruzione Elena Donazzan. «L’aumento deciso a Padova è figlio dei continui tagli, in questi anni, della Regione Veneto ai finanziamenti al diritto allo studio che, com’era prevedibile, finiscono – annota Ruzzante – con il colpire gli Studenti in mensa: in 5 anni questo è il primo adeguamento studenti e le loro famiglie».