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Accorpare gli Esu, un coro di no

Il mondo universitario Veneto è preoccupato anche per le modalità previste dal progetto di legge per l’elezione del presidente di questa azienda regionale affidata tutta alla Regione senza il coinvolgimento dei Rettori. E contrari si sono detti Rocco Bordin, commissario dell’Esu di Padova, Giorgio Tana presidente dell’Esu di Venezia e Domenico Francullo presidente dell’Esu di Verona. «L’Esu fornisce dei servizi – ha detto Bordin – La forza dell’Esu sta proprio nel decentramento efficiente. Se il Veneto decidesse di accentrare tutto, finiremmo nelle stesse condizioni di Toscana e Lazio che dopo aver fatto un unico ente hanno dovuto creare delle sovrastrutture, con il risultato che costano più di prima». La proposta della Lega non ha passato il vaglio neanche dei rappresentanti dei Consigli degli studenti, preoccupati che vengano meno gli stretti rapporti instaurati tra Esu e Università anche grazie alla vicinanza alle specificità territoriali. I rappresentanti degli studenti hanno invitato la commissione a rivedere il testo del progetto anche perché, a loro giudizio, tradisce una scarsa conoscenza delle trasformazioni avvenute nell’organizzazione dello studio universitario negli ultimi anni.