Il congresso che si terrà domani allo Sheraton, dunque, segnerà una svolta all’interno della compagine azzurra all’insegna però dello scontro generazionale. «Per la prima volta – dice ancora Bordin – la base del Pdl voterà dopo un triennio di paralisi. È ora di dire basta alla classe dirigente dei quarantenni succube dei… sessantenni che si sono imposti a livello parlamentare senza avere i voti». Alla vostra lista si oppone quella di Cavatton-Grigoletto, che sono anch’essi giovani: «Mi domando – risponde Bordin -, però, come facciano costoro a pensare di scalzare il loro “capo”, visto che sono “sponsorizzati” da Ascierto. Marin e io, invece, offriamo la sicurezza di una leadership giovane, che garantisce veramente il cambio generazionale, come dimostrano alcuni punti delle nostre tesi congressuali in cui si sottolinea la necessità di dire stop “ai personalismi” e “agli amici di…”, magari di qualcuno che non raccatta neppure un voto. Il nome del candidato sindaco, poi, verrà fuori dalle primarie. Mi auguro, comunque, che alla fine il Pdl resti unito perché i nostri avversari sono quelli della sinistra, non coloro con cui abbiamo collaborato per anni». Alla lista che vede candidato coordinatore cittadino Marin e vice vicario Bordin, sono collegati i seguenti nomi: Franceschi, Ghirardelli, Lazzaretto, Cortivo, Lenzi, Turrin, Tosato, Sau, Pistore, Bonomini, Narduzzi, Varotto, Rampi, Bonato, Lovison.