L’azzeramento del partito a livello nazionale, con le conseguenti ricadute locali, rischia infatti di azzoppare la corsa del centrodestra a palazzo Moroni prima ancora che lo starter abbia decretato l’avvio della contesa. «Da quando l’ufficio di presidenza ha azzerato il vecchio partito, anche noi siamo formalmente sospesi, almeno fino all’8 dicembre» sostiene Bordin «questo significa che non possiamo fare nulla, compreso convocare un incontro con i consiglieri. Credo che a pochi mesi dalle elezioni non sia possibile buttare via così tanto tempo prezioso, nia che sia necessario decidere al più presto quale sarà il volto del nuovo partito». Il coordinatore vicario del Pdl, se ancora si può chiamare così, punta il dito contro un immobilismo imposto dall’alto e che nulla ha a che vedere con la gestione cittadina se non per le conseguenze: «Siamo a un punto in cui non si sa come ne usciremo – prosegue Bordin – mi auguro sinceramente che si scelga una strada unitaria, altrimenti il centrodestra finirà per ridursi a due parti ti che si presentano ciascuno con il proprio candidato sindaco ma che, alla fine, alle urne valgono l’8% ciascuno. E questo significa non solo rinunciare a offrire una proposta alternativa, ma che sarà il Movimento 5 Stelle a giocarsi la città al ballottaggio». Sebbene Bordin sia notoriamente vicino al ministro Lupi, al momento si rifiuta di prendere posizione: «Che uno sia falco o colomba, se non si imbocca la stessa strada non si va da nessuna parte – aggiunge – ma Padova ha bisogno di conoscere le proposte alternative di quel centrodestra che invece, a causa di questo immobilismo, rischia di scomparire». Da qui l’attività che dovrebbe sfociare, tra qualche giorno, nell’annuncio della strategia per le elezioni. «È ora di far passare a Padova un’altra idea di città: Padova 100%, quella che libera l’energia, quella che garantisce la sicurezza, la salute. Quella città che è vivibile e frequentata da chi la ama e non seviziata da chi la sfrutta e ne abusa. Quella città che dà lo spazio ad una nuova classe diri – gente di giovani uomini e donne che sono portatori di una concezione nuova. Noi siamo pronti e tu? Parte il conto alla rovescia…» annuncia Bordin. Cene fosse stato bisogno, dopo aver già manifestato la sua volontà di essere tra i protagonisti della contesa sulla città, ora Bordin prenota un posto in prima linea.