Come? «Vogliamo promuovere la mobilità sostenibile – spiega Rocco Bordin, commissario straordinario dell’E su – in linea con le direttive nazionali ed europee grazie al bikesharing, intendiamo cosÌ popolare in modo costruttivo le zone a rischio degrado e criminalità, rilanciare l’immagine di Padova come città giovane e amica dell’ambiente, facendo rete con le aziende della green economy, le multiutilities venete e una cordata di imprese del settore bici e sport. Rafforzando la già positiva sinergia con Comune e Ateneo attraverso una collaborazione stabile, andremo alla scoperta – chiosa Bordin – di una città sconosciuta e di grande pregio». Grazie alla collaborazione dei 1.700 studenti universitari ospitati nelle residenze Esu (arancio/blu i colori simbolo), utilizzando le bici messe a disposizione dalla municipalità, valorizzando i 16 parcheggi con rastrelliere, tettoie parapioggia e lucchetti di sicurezza dislocati nelle residenze stesse più altri quattro park in centro, alla stazione ferroviaria, delle corriere e nella zona istituti del Piovego, il 2012 sarà all’insegna della cic1abilità lungo tre percorsi. L’omaggio a Galileo “lo dico l’universo” (citazione da Il Saggiatore): sulle tracce del padre della scienza moderna, partendo dalla casa di Gianvincenzo Pinelli (nei pressi di santa Giustina), prima dimora di Galilei a Padova, quindi casa Galileo (nell’omonima via), il palazzo del Bo dove teneva cattedra, la chiesa di santa Caterina dove furono battezzati i figli Livia e Gianvincenzo, e ancora: la vecchia canonica di via dei Tadi dove Galileo incontrava don Paolo Gualdo, rettore del Duomo, la Bibioteca del Seminario dove è conservata la prima edizione del “Dialogo sui massimi sistemi”. Secondo tragitto: “Illuminata”, in onore di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata, percorso che si snoda tra Padova e Venezia. Terza alternativa: “Vagantes”. Con il termine «c1erici vagantes» si è soliti indicare quegli studenti girovaghi che, nel Basso Medioevo, si spostavano da una città all’altra amando gli “studia scholarum”, i poli universitari indipendenti. (Federica Cappellato)