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L’appello di Rocco Bordin (Forza Italia)

«La mia proposta, essendo il centrodestra come al solito in evidente ritardo» sostiene Bordin «è di far fare un passo indietro a tutti i candidati di parte, convocare un tavolo cittadino con i responsabili delle formazioni politiche e, avendo sgombrato il campo dalle fazioni, identificare un programma e una persona che rappresentino la sintesi». Destinatari dell’invito, i responsabili politici e istituzionali di Fi, Ned, Lega e del mondo civile vicino al centrodestra. Nel mirino anche Barbara Degani: «Fino a maggio era la candidata sindaco unica voluta dai vertici del Pdl, poi all’ultimo cambia idea e divide quel che resta di un centrodestra traballante proponendo una candidatura di parte e delle primarie che lei per prima quando era coordinatrice non voleva fare». Ma ce n’è per tutti: per Maurizio Saia, candidato civico sostenuto dall’Ncd «non possiamo sostenere che Rossi è il vecchio e opporgli un suo coetaneo che, tra l’altro, è troppo spostato a destra e correrebbe il rischio di frantumare quel che resta del centrodestra»; la senatrice Casellati «una donna di grande esperienza su cui tuttavia non si può basare il rinnovamento.

Io ho stima di tutti i nomi in campo, ma è evidente che il cambiamento deve passare per un 40enne»; Massimo Bitonci «candidato di bandiera» ed Elisabetta Cardini «dubito che rinunci a un’elezione pressoché certa al parlamento europeo». Bordin, elenca quindi le sue credenziali – ex assessore comunale, amministratore unico dell’Esu, coordinatore vicario del Pdl e consigliere comunale più votato – determinato a proseguire nella sua corsa a primo cittadino anche se, chiarisce: «Io voglio vincere e, se ce ne fosse bisogno, di fronte a un candidato in grado di unire davvero il centrodestra potrei fare un passo indietro anch’io – assicura – oggi assisto attonito all’esplodere di una serie di contrapposizioni, fai da te e personalismi dovute ai rancori della recente scissione nazionale del Pdl in Fi e Ned.

Con l’unico effetto di alzare le quotazioni di una sinistra che non riesce in Consiglio comunale a fare passare una delibera perché divisa su tutto». Bordin, infine, indica gli otto punti su cui strutturare un laboratorio per articolare il programma: lavoro per i giovani e per chi lo perde, vivibilità, verde e tutela della salute in città; illegalità e sicurezza; casa per i padovani e non solo per gli stranieri; diminuzione delle tasse locali; modernizzazione e informatizzazione della città; aiuti alle famiglie in difficoltà e identificazione delle opere indispensabili alla Padova futura.