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Residenze Esu «adottate» dai Vip

L’impegno è netto: «Siamo una casa di vetro. Come ente strumentale regionale, gestiamo una parte delle tasse universitarie. Dunque, abbiamo il dovere dell’assoluta trasparenza. Tant’è che l’Esu ha già adottato le prescrizioni del ministro Brunetta. E’ on line il piano delle performance 2011-2013». Ai maliziosi che dipingono l’Esu padovana come «feudo » ciellino, il commissario replica così: «Non faccio sconti a nessuno. Ho già verificato le gare d’appalto: su sei solo una è stata vinta da loro. E c’è massima attenzione anche sui contributi. Arrivate nove domande, ne sono stata cassate due per evidenti irregolarità». Spicca, poi, il contenzioso legale con il Bo per l’ex Fusinato di via Marzolo: «Ne abbiamo parlato durante l’incontro con il rettore Zaccaria. Dopo le sentenze del Tar e l’appello, in autunno arriverà il pronunciamento della Cassazione. A quel punto si vedrà. E’ certo che ristrutturare la mensa comporta una spesa di circa l0 milioni ». E i rapporti con palazzo Moroni? «Istituzionali, collaborativi e sereni. Ricordo che fra le 16 strutture, le residenze Carli e Colombo sono di proprietà comunale con gestione dell’Esu. Anche per questo siamo più che disponibili nelle attività e nelle iniziative progettuali che riguardano i giovani». Al rientro dalle ferie, il commissario Bordin è atteso dalla verifica sul campo dell’assegnazione degli alloggi ora sottoposti all’annuale risistemazione. «A settembre, confido che il Cosp affronti in un’apposita riunione la situazione del Portello. Su segnalazione dei nostri studenti, ho scritto a prefetto, questore e sindaco». (e.m.)